Preoccupa una sentenza della Corte costituzionale che vieta di incamerare accise su prodotti non commercializzati sul territorio
AOSTA. Il taglio di 70-75 milioni di euro non è l'unica spada di Damocle che pende sui bilanci regionali. A preoccupare c'è anche il «bagno di sangue» del temuto crollo delle accise, per citare l'espressione usata oggi in consiglio regionale da Elso Gerandin.
La questione è stata toccata discutendo una interpellanza sullo stabilimento Heineken di Pollein. Gerandin ha ricordato la sentenza della Corte costituzionale «in merito alla finanziaria della Regione Sardegna che dice che le Regioni non hanno titolo a incamerare l'accisa su prodotti realizzati o importati, ma non immessi in consumo sul proprio territorio».
L'assessore al Bilancio Ego Perron ha risposto spiegando che il 13,7% della birra prodotta da Heineken Italia proviene da Pollein (così indica la media triennale calcolata da Finaosta) e che l'azienda paga 92,18 milioni annui di Iva. La Regione però «non riceve dall'Agenzia delle dogane l'informazione dell'importo sulla base del criterio dell'immesso in consumo» e di conseguenza «l'accisa birra riferibile alla produzione negli stabilimenti di Pollein è pari a 2,9 milioni di euro.»
Per Gerandin «avremo i 70 milioni di compensazione, ma i crolli delle imposte delle accise di Heineken e CVA saranno un bagno di sangue. Vorremmo capire come la Regione intenderà muoversi e se ci sarà una strategia di fronte ad un mancato pagamento: penso, in particolare, ai 50 milioni di euro non pagati da CVA e da recuperare». Il consigliere dell'Uvp ha esortato il governo regionale a rinegoziare i termini degli accordi stretti con Heineken che scadranno nel 2026 in considerazione della sentenza altrimenti «continueremo a prendere schiaffoni».
Secca la risposta di Perron: «la questione è stata definita con l'accordo siglato a luglio 2015 ed è in corso l'approfondimento per definire tempi e modalità di erogazione delle accise pregresse. Non c'è l'intenzione di rivedere l'accordo in quanto non sono mutate le condizioni: ricordo - ha continuato Perron - che la sua sottoscrizione è successiva all'entrata in vigore della legge di stabilità 2015.»
Clara Rossi