La relazione sul bilancio (ancora in rosso) del Casinò approda in Consiglio regionale

 

La casa da gioco di Saint-Vincent nel 2014 registra una perdita di 19 milioni. Dai tagli al personale risparmi per 6,8 milioni

CasinoSAINT-VINCENT. "Signori azionisti, il bilancio relativo all'esercizio chiuso al 31 dicembre 2014 (...) presenta una perdita residua di Euro 10.347.923, quale risultante dalla copertura parziale operata con gli interventi sul capitale adottati con Assemblea straordinaria del 3 novembre 2014, rispetto al risultato negativo di Euro 21.038.982 subito nell'esercizio precedente". Inizia così la relazione sulla gestione del bilancio d'esercizio del Casinò de la Vallée per il 2014, anno della ricapitalizzazione da 60 milioni di euro decisa dal governo regionale e che, al di là della citata "perdita residua", si chiude con un rosso pari a 19 milioni.

Il documento sarà sottoposto la prossima settimana all'esame del Consiglio regionale e ricapitola nel dettaglio l'andamento finanziario della casa da gioco e dell'attività alberghiera nell'anno passato.

Per quanto riguarda i ricavi del casinò, in un anno sono andati persi oltre 3 milioni dall'attività di gioco (da 60,8 a 57,7 milioni) e quasi mezzo milione di ricavi "accessori" (da 4,8 a 4,3 milioni). Il margine operativo lordo della casa da gioco tuttavia "risulta essere sempre positivo" di 3 milioni mentre "quello relativo alla divisione alberghiera permane di segno negativo" per 9,5 milioni. Alla voce ricavi comunque le prestazioni per la clientela esterna dell'Unità produttiva alberghiera sono in crescita dell'81%, da 2,2 a quasi 4 milioni.

Guardando invece ai proventi lordi di gioco, questi sono pari a 64 milioni (-5,13%), con una perdita dei tavoli del 5,29% (-1,728 milioni) e dei giochi elettronici del 4,99% (1,739 milioni). E i giochi elettronici si confermano sempre più remunerativi a scapito di quelli lavorati: nel primo semestre 2015 i primi hanno già fruttato 16,8 milioni, quindi potenzialmente potrebbero superare i 33 milioni del 2014, mentre i giochi lavorati sono fermi a 13,3 milioni contro i 31 di tutto il 2014.

Sempre riferito al casinò è il flusso di denaro cambiato che è diminuito del 6,67%, pari a circa 22,5 milioni. Negativi sono anche i dati riferiti alle presenze (-8,91%) ed agli ingressi (-49.536 rispetto al 2013), ma la relazione sottolinea che il calo di presenze e di contribuzione al fatturato ha riguardato "soprattutto la clientela di fascia bassa".

Quanto ai costi, quella del personale è la voce più importante e su cui l'azienda è intervenuta con maggiore decisione ottenendo un risparmio di 6,8 milioni di euro grazie all'applicazione del verbale di accordo del 19 maggio che ha ridotto salari e stipendi del 10,6% e la forza media totale di lavoro da 824 a 811 unità.

L'evoluzione degli ultimi 6 anni
La casa da gioco valdostana dal 2009 al 2014 ha perso 83mila presenze e il 32,18% dei proventi di gioco, cioè 30.398.998 euro. Nel 2009 il bilancio contava proventi per 94 milioni aumentati fino 98 milioni nel 2011, anno in cui furono registrate 610mila presenze. Nel 2012 si è verificato il crollo più importante ed è iniziata la caduta che non si è ancora arrestata. La situazione del casinò valdostano è comunque simile a quella delle altre case da gioco italiane. Negli stessi sei anni Sanremo ha perso il 41,16% dei proventi e quello di Venezia, che resta il primo in Italia, il 41,50% cioè 68 milioni. I quattro Casinò in totale hanno registrato la perdita di più di un terzo dei proventi, quantificata in 158 milioni, e 800mila presenze.

Le previsioni per il 2015
Nell'anno in corso "non è certamente pensabile di assistere ad una più che auspicabile inversione di tendenza del trend" riporta la relazione. "Non può che consolidarsi di conseguenza un sentimento di forte preoccupazione (...) anche se i risultati registrati in alcuni mesi dell'esercizio in corso sono abbastanza positivi". L'azienda dunque "proseguirà il percorso di contenimento dei costi, associandovi una profonda riorganizzazione delle proprie risorse nell'importante ambito della produzione" e l'obiettivo prioritario è il "contenimento strutturale degli oneri del personale".

 

Clara Rossi

 

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