Istat, esportazioni in Valle d'Aosta a + 3,3% nel terzo trimestre

Istat, esportazioni in Valle d'Aosta a + 3,3% nel terzo trimestre

 

In ambito nazionale forte impulso alla crescita dall'aumento dell'automobilistico

Nel terzo trimestre del 2015 la flessione congiunturale delle vendite di beni sui mercati esteri, già rilevata a livello nazionale, risulta diffusa in tutti i territori ma è particolarmente marcata nelle regioni meridionali e insulari (-5,2 per cento). Per le sole regioni nord-orientali si registra una dinamica stazionaria.

Da inizio anno la crescita tendenziale dell'export rimane tuttavia sostenuta, con l'Italia meridionale (+7,9 per cento) che consegue l'incremento più ampio delle vendite all'estero. Anche per la ripartizione nord-orientale (+5,0 per cento) l'incremento è superiore alla media nazionale (+4,2 per cento). Le ripartizioni centrale (+4,2 per cento) e nord-occidentale (+3,6 per cento) sono comunque in espansione sui mercati esteri; soltanto per le Isole si registra una contrazione (-4,4 per cento).

Tra le regioni che forniscono un contributo rilevante alla crescita tendenziale dell'export nazionale nei primi nove mesi del 2015 si segnalano: Piemonte (+8,7 per cento), Veneto (+5,8 per cento), Lazio (+13,0 per cento), Lombardia (+2,1 per cento) ed Emilia Romagna (+3,9 per cento). Per contro, le regioni che contribuiscono negativamente alla crescita dell'export nazionale nei primi tre trimestri 2015 sono Sicilia (-9,1 per cento), Liguria (-5,3 per cento) e Marche (-2,7 per cento). Per la Valle d'Aosta l'aumento è stato del 3,3 per cento. Più nel dettaglio, la variazione per l'area Ue è pari a -8,6% mentre per l'area extra Ue è di +19 per cento.

L'aumento delle esportazioni di autoveicoli da Basilicata (+408,8 per cento), Piemonte (+41,7 per cento), Emilia Romagna (+23,0 per cento) e Lombardia (+36,4 per cento) e di articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici dal Lazio (14,5 per cento) spiega per quasi un terzo l'incremento dell'export nazionale nei primi nove mesi del 2015. Nello stesso periodo, la contrazione delle vendite di prodotti petroliferi raffinati dalla Sicilia e dalla Toscana e di metalli di base e prodotti in metallo, esclusi macchine e impianti, dalla Lombardia contribuisce a frenare l'export nazionale per oltre mezzo punto percentuale.

Infine da inizio anno le province che contribuiscono in misura più marcata a sostenere le vendite nazionali sui mercati esteri sono Torino, Potenza, Latina, Vicenza, Treviso e Roma. Il calo delle vendite all'estero dalle province di Siracusa, Genova, Massa-Carrara, Milano, Livorno e Pavia contribuisce a rallentare la crescita dell'export nazionale.

 

Clara Rossi

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