Uil: tassa sui rifiuti aumentata in 5 anni del 66% a Aosta

 

Analisi del Servizio politiche territoriali. Nel 2016 la famiglia tipo paga 297,04 Euro, +1.3% sul 2015

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AOSTA. Tra il 2012 ed il 2016 il peso della tassa sui rifiuti sulle tasche dei contribuenti di Aosta è cresciuto del 65,9 per cento. Se infatti nel 2012 la "famiglia tipo" pagava 179 Euro per l'allora Tarsu, quest'anno si trova a pagare 297,04 Euro per la Tari.

I calcoli sono del Servizio politiche territoriali della Uil che ha confrontato l'esborso sostenuto dalle utenze domestiche prendendo come base di calcolo una famiglia con 4 componenti in un'abitazione di 80 metri quadri e confrontando i risultati dei 94 capoluoghi di provincia che hanno già definito la tariffa 2016.

Aosta è una delle 37 città in cui la tariffa è aumentata tra 2015 e 2016 passando da 293,12 a 297,04 Euro. Andando indietro negli anni, i balzi più evidenti si sono verificati tra 2012, 2013 e 2014 col passaggio dalla Tarsu alla Tares, da 179 a 223 Euro, e poi alla Tari, a 276,64 Euro.

Il costo del 2016 calcolato dalla Uil colloca Aosta a metà circa della classifica generale dei valori assoluti nelle diverse città capoluogo. I costi più alti sono a Benevento con 473 Euro l'anno a famiglia; Pisa con 465 Euro; Salerno con 462 Euro; Grosseto con 450 euro ed a Cagliari con 447 Euro. Le tariffe sono molto più contenute in capoluoghi di provincia come Belluno, dove il costo è di 150 Euro; Novara (166 €); Vibo Valentia (176 €), Macerata (178 €) e Brescia (181 €).

"L'andamento del costo della TARI nell’ultimo anno, in linea con l'andamento dell'inflazione, segnala aumenti molto contenuti e ciò non può che far tirare un sospiro di sollievo - commenta la Uil -. Questo è frutto anche delle pressioni fatte dal sindacato nel corso degli ultimi mesi rispetto alla tassazione locale e al pericolo di aumenti ingiustificati, conseguenza indiretta dell'abolizione dalla Tasi. Rimane il dato del costo mediamente alto di questa tassa, con fortissime disparità tra città e città. Questo segnala come il tema dell'efficienza del servizio, con contenimento dei costi, non è secondario: l'inefficienza di cui molti comuni soffrono, inevitabilmente, si ripercuote sui cittadini in termini di maggiori tariffe".

 

Elena Giovinazzo

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