Terminata la 1024a Fiera di Sant'Orso: oltre 206mila i transiti calcolati

Tradizione e passione coniugate all'arte e al savoir faire: la Fiera non delude

Fiera di Sant'Orso

Ancora una volta, la Fiera di Sant'Orso non delude. Grazie anche alle condizioni climatiche e alle temperature gradevoli, ma soprattutto grazie alla bravura degli artigiani valdostani - veri protagonisti di questo evento -, questa edizione infrasettimanale della Millenaria registra una importante partecipazione di pubblico. I dati diffusi dall'amministrazione regionale indicano 206.387 passaggi nelle due giornate in piazza Chanoux, dove è presente un sistema di calcolo elettronico, «con un incremento rispetto alle edizioni precedenti». Nella sola giornata di martedì, i transiti risultano oltre 88.500. All'Atelier des Métiers gli ingressi risultano 22.050, «mentre lo scorso anno i transiti erano stati 14.239».

Al di là dei numeri, la Fiera di Sant'Orso si conferma un appuntamento unico del suo genere: un evento che trova salde radici nella tradizione valdostana e che allo stesso tempo, edizione dopo edizione, si evolve e guarda al futuro con nuove forme e nuovi colori. Forme tradizionali - galletti, tatà, coppe dell'amicizia, sabot, rastrelli solo per citarne alcune - accanto a forme più moderne - forse per qualcuno anche troppo "turistiche" - ma sempre originate da una passione che si tramanda, dalla curiosità di scambiarsi esperienze e consigli, di incontrarsi e fare festa assieme e dalla voglia di mostrare, con giusta fierezza, il frutto del proprio ingegno.

Che sia un vero e proprio lavoro oppure "solo" un hobby, non importa: alla Fiera di Sant'Orso, ciò che conta davvero, è l'orgoglio di essere artigiani e di celebrare con il proprio lavoro manuale una intera regione e la storia, le tradizioni, il carattere del popolo che la abita.

Il commento dell'assessore allo Sviluppo economico, Luigi Bertschy: «La manifestazione comporta sempre un grande lavoro, in primis per gli artigiani, ma anche per tutti i componenti della macchina organizzativa: è un impegno corale, di cui siamo orgogliosi anche quest’anno, perché ha garantito una buona riuscita della Foire che ha trasmesso un’immagine di festa e di accoglienza, di come si porta avanti un’antica tradizione e di come questa possa essere interpretata e declinata in chiave moderna, ma anche di come il sapere artigianale possa essere un legame tra le generazioni».

 

 

Marco Camilli



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