Il giornalista presenterà "Possa il mio sangue servire"
COURMAYEUR. Il prossimo 28 dicembre il giornalista e scrittore Aldo Cazzullo sarà ospite a Courmayeur per presentare il suo nuovo libro "Possa il mio sangue servire - Uomini e donne della Resistenza" (ed Rizzoli).
L'incontro si svolgerà presso lo Chalet del Jardin de l'Ange di Courmayeur a partire dalle 18. L'Incontro sarà introdotto da Lodovico Passerin d'Entrèves, presidente del Comitato scientifico della Fondazione Courmayeur Mont Blanc. È prevista la lettura di brani del volume a cura di Luca Di Prospero.
L'evento è proposto dalla Fondazione Courmayeur che, nella nota di presentazione, spiega: "In Italia non è facile parlare di Resistenza: è uno di quegli accadimenti storici ancora troppo vicini, che dividono gli animi e portano a schierarsi ideologicamente, furiosamente e ciecamente. L'autore de Possa il mio sangue servire non cade in questa trappola ed incoraggia il lettore a seguirlo. Aldo Cazzullo dimostra che la Resistenza è un patrimonio della nazione raccontando ciò che non si trova nei libri. Storie di case che si aprono nella notte, di feriti curati nei pagliai, di ricercati nascosti in cantina, di madri che fanno scudo con il proprio corpo ai figli. Le storie delle suore di Firenze, Giuste tra le Nazioni per aver salvato centinaia di ebrei; dei sacerdoti come don Ferrante Bagiardi, che sceglie di morire con i suoi parrocchiani dicendo "vi accompagno io davanti al Signore"; degli alpini della Val Chisone che rifiutano di arrendersi ai nazisti perché "le nostre montagne sono nostre"; dei tre carabinieri di Fiesole che si fanno uccidere per salvare gli ostaggi; dei 600 mila internati in Germania che, come Giovanni Guareschi, restano nei lager a patire la fame e le botte, pur di non andare a Salò a combattere altri italiani. La Resistenza fu fatta dai partigiani comunisti come Cino Moscatelli, ma anche da quelli cattolici come Paola Del Din, monarchici come Edgardo Sogno, autonomi come Beppe Fenoglio. E fu fatta dalle donne, dai fucilati di Cefalonia, dai bersaglieri che morirono combattendo al fianco degli Alleati. La Resistenza ha avuto le sue pagine nere, raccontate nel libro, da Porzûs a Codevigo, così come le atrocità spesso dimenticate dei nazisti e dei fascisti: Boves e Marzabotto, le torture della X Mas e della banda Koch. La storia è scandita dalle voci dal lager e dalle lettere dei condannati a morte, che spesso chiedono la riconciliazione nazionale e si dicono certi che dal loro sacrificio nascerà un'Italia migliore. A 70 anni dalla liberazione, mentre i testimoni se ne stanno andando, è giusto salvarne la memoria e raccontare ai giovani cos'è stata davvero la Resistenza, e di quale forza morale sono stati capaci i nostri padri".
C.R.