Legato al letto per 8 giorni in psichiatria, Corte europea: trattamento inumano

Il paziente all'epoca aveva 19 anni. Secondo la Corte la contenzione meccanica non era giustificabile né necessaria. E sulla denuncia di maltrattamenti non sarebbe stata condotta una effettiva indagine

Ospedale di MelzoPer otto giorni era stato legato a letto nell'ospedale psichiatrico dove era ricoverato. Ora la Corte europea per i diritti dell'uomo di Strasburgo ha condannato l'Italia stabilendo che la cosiddetta contenzione meccanica - che nel nostro paese è molto diffusa - è un trattamento «inumano e degradante».

Il fatto è riportato dal Corriere della Sera e riguarda un ragazzo che all'epoca, il 2014, aveva 19 anni. Come spiegato dal quotidiano, il giovane si trovava nel reparto di psichiatria dell'ospedale di Melzo (MI) per ricovero volontario, poi però aveva deciso di uscire. I genitori e il primario avevano cercato di convincerlo a rimanere e lui aveva reagito dando una spinta alla madre, uno schiaffo al padre e colpendo il medico con un pugno. A quel punto è scattata la contenzione meccanica per 8 giorni consecutivi seguita da 20 giorni di sedazione con farmaci.

La denuncia per maltrattamenti presentata alla procura di Milano è terminata con una richiesta di archiviazione accolta dal gip. La vicenda è però anche approdata alla Corte europea con i difensori Antonella Calcaterra e Antonella Mascia e il coinvolgimento di professori di diritto costituzionale come Davide Galliani, dell'ufficio del Garante nazionale delle persone private della libertà, di associazioni di settore come L’Altro Diritto-Società della Ragione onlus e Fondazione Franco Basaglia. E da Strasburgo è arrivata la condanna: il contenimento a letto per 8 giorni è stato considerato non rispettoso della dignità umana e il trattamento sproporzionatamente lungo oltre che non strettamente necessario e non giustificabile.

La Corte europea si è anche espressa sull'archiviazione dell'indagine ritenendo che non sia stata condotta una indagine effettiva sulle accuse di maltrattamenti.

In seguito ai fatti l'ospedale segnalò in Procura la pericolosità sociale del giovane, facendo scattare una misura provvisoria di sicurezza. Una perizia invece escluse la pericolosità del giovane che da allora - riporta ancora il Corriere - non ha più avuto problemi.

 


Marco Camilli

 

 

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