Il Ministero dell'Interno ricorda che gli ospiti devono essere identificati di persona, anche nel caso degli alloggi turistici
Il ministero dell'Interno blocca l'uso delle key box sempre più diffuse nelle città per gli alloggi turistici. Con una circolare del 18 novembre, comunicata di recente, il Viminale chiarisce infatti che i metodi di check-in a distanza sono irregolari perché non rispettano le indicazioni del Tulps, il Testo unico delle leggi di pubblica sicurezza.
La normativa stabilisce l'obbligo di identificare di persona l'ospite che fa check-in e questo vale anche per gli alloggi affittati a scopi turistici. Per questioni soprattutto di praticità però la pratica del self check-in si è via via diffusa tra molti gestori di appartamenti e case locati per le vacanze. Strumenti come le key box, nati dunque per semplificare le operazioni grazie all'uso di codici inviati da remoto che "sbloccano" la chiave, non consentono però di verificare chi effettivamente utilizza l'alloggio creando un potenziale rischio per la sicurezza.
La circolare dunque mette al bando in generale il check-in effettuato autonomamente dagli ospiti ricordando che la verifica dei documenti di identità da parte dei gestori degli alloggi deve avvenire di persona.
Clara Rossi