Dalla Sede Vacante all'extra omnes all'habemus papam: regole e rituali per l'elezione del nuovo Papa
Il conclave è il procedimento, ricco di ritualità e di rigide regole, con cui i cardinali elettori scelgono il nuovo Papa dopo la morte (o le dimissioni) del Pontefice. L'elezione del successore di Papa Francesco inizierà il 7 maggio. Vi parteciperanno 133 cardinali secondo la regola per la quale può votare chi ha meno di 80 anni.
La Sede Vacante e la preparazione
Subito dopo la scomparsa o la rinuncia del Papa, si apre il periodo della sede vacante, durante il quale le funzioni pontificie sono temporaneamente affidate al Collegio Cardinalizio. I cardinali si riuniscono in Roma e, prima dell’avvio del conclave vero e proprio, partecipano a diverse congregazioni generali dove si discute del profilo e delle possibili qualità del futuro Pontefice. Solo i cardinali con meno di 80 anni sono ammessi al voto, garantendo così un corpo eletto aggiornato e operativo.
Il termine "Conclave" e la segretezza
Il termine "Conclave" deriva dal latino cum clave (“con chiave”) e indica appunto il carattere fortemente riservato di questo procedimento. Dopo i primi incontri, i cardinali si ritirano nella Cappella Sistina allestita per garantire il rispetto della segretezza anche in questa epoca caratterizzata da dispositivi tecnologici di ogni sorta. Prima di iniziare le votazioni, ogni cardinale presta un giuramento solenne impegnandosi a non divulgare notizie e informazioni riguardo al Conclave, pena la scomunica.
Le fasi del Conclave e il procedimento di voto
"Extra omnes" è la formula che impone l'uscita dalla Cappella Sistina di tutti coloro che non sono interessati nell'elezione. Una volta isolati, i cardinali iniziano una serie di votazioni che solitamente si tengono due volte al mattino e due volte al pomeriggio. Durante ogni scrutinio, ciascun cardinale redige segretamente il nome del candidato che ritiene idoneo e lo deposita in un’urna.
Affinché una persona sia eletta Papa è richiesta la maggioranza qualificata dei voti (almeno i due terzi). Se nessun candidato raggiunge questo quorum, si procede a ulteriori votazioni. Dopo ogni scrutinio fallito, le schede vengono raccolte e bruciate. Qui entra in gioco il simbolismo: il fumo nero emesso dal comignolo montato sulla Cappella Sistina, prodotto dalla combustione delle schede, segnala che la votazione non ha prodotto un risultato positivo, mentre il fumo bianco annuncia l’elezione del nuovo Papa.
L’entrata in carica e l'annuncio
Quando si raggiunge il numero necessario di voti per eleggere il Papa, la persona candidata deve dichiarare se accetta l'incarico oppure se lo declina. Se lo accetta, il nuovo pontefice sceglie il nome con cui vuole essere chiamato e viene accompagnato in una stanza per la vestizione. Si procede quindi all’annuncio. Dalla loggia della basilica di San Pietro, il segnale "Habemus Papam" viene proclamato al mondo, rendendo ufficiale la scelta e definendo il nuovo capo spirituale della Chiesa cattolica. La scelta, pur essendo il risultato di un rigoroso iter votante, è anche profondamente simbolica e carica di spiritualità, riflettendo secoli di tradizione e fede.
Regole e modernità
Nel corso dei secoli, questo procedimento ha subito alcune modifiche per adattarsi ai tempi moderni, pur mantenendo intatto il suo carattere sacro e tradizionale. La disciplina del conclave è regolata dalla Costituzione Apostolica Universi Dominici Gregis, emanata da San Giovanni Paolo II e successivamente modificata da Papa Benedetto XVI e Papa Francesco. Inoltre, oltre alle regole per il voto, sono stati adottati sofisticati sistemi per garantire la completa segretezza del Conclave e la sicurezza del procedimento.
Il Conclave, con la sua combinazione di rito, tradizione e innovazione, rappresenta uno degli eventi più antichi e simbolici della Chiesa cattolica, un momento in cui la storia e la fede si intrecciano per dare inizio a una nuova era sotto la guida del Pontefice eletto.
M.C.