Gaza, raid israeliano su una chiesa. Meloni: inaccettabili attacchi alla popolazione

Israele avrebbe spiegato che l'attacco, che ha causato due morti, è stato un errore di tiro

 Gaza, raid israeliano su una chiesa

È di due morti e undici feriti il bilancio temporaneo del raid israeliano che ha colpito una chiesa di Gaza. Tra i feriti una donna in gravissime condizioni, altre cinque persone in condizioni serie ma stabili e tre feriti in modo più leggero. Colpito a una gamba il parroco don Gabriel Romanelli, il religioso che Papa Francesco sentiva quotidianamente al telefono dopo l'inizio della guerra.

Sull'attacco è intervenuta la presidente del Consiglio Giorgia Meloni: «I raid israeliani su Gaza colpiscono anche la chiesa della Sacra Famiglia. Sono inaccettabili gli attacchi contro la popolazione civile che Israele sta dimostrando da mesi. Nessuna azione militare può giustificare un tale atteggiamento», ha detto.

Il ministro degli Esteri Antonio Tajani su X scrive: «Gli attacchi dell'esercito israeliano contro la popolazione civile a Gaza non sono più ammissibili. Nel raid di questa mattina è stata colpita anche la Chiesa della Sacra Famiglia a Gaza, un atto grave contro un luogo di culto cristiano. Tutta la mia vicinanza a Padre Romanelli, rimasto ferito durante il raid. È tempo di fermarsi e trovare la pace».

Secondo quanto riportato da Ansa, Israele avrebbe definito «un errore di tiro» il raid sulla chiesa della Sacra Famiglia. Solo questa mattina gli attacchi israeliani sulla Striscia avrebbero causato decine di morti tra la popolazione, tra cui una famiglia con cinque figli.

Sull'attacco è intervenuto anche il patriarca di Gerusalemme dei Latini, il cardinale Pierbattista Pizzaballa. «Noi cerchiamo sempre di raggiungere Gaza in tutti i modi possibili, direttamente e indirettamente. Adesso è presto per parlare di tutto questo, bisogna capire cosa sia accaduto, cosa si deve fare, soprattutto per proteggere la nostra gente, naturalmente cercare di verificare che queste cose non accadono più e poi si vedrà come proseguire, ma certamente non li lasceremo mai soli».

 


M.C.

 

 

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