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"All'Union Valdôtaine serve un cambio di gestione"

Lucianaz MauroAOSTA. All'alba del nuovo giorno con un consiglio regionale abbastanza frammentato tra i vari partiti, è tempo di bilanci. Due le formazioni con più consiglieri: la Lega di Salvini e l'Union Valdotaine. E se in casa Lega si festeggia per un risultato oltre le aspettative, tutt'altra aria sembra respirarsi nel movimento che ha dominato da sempre la politica valdostana.

Abbiamo raggiunto telefonicamente Mauro Lucianaz, sindaco di Arvier, che ieri si è espresso con un post su Facebook. Post molto discusso in cui si augurava una presa di responsabilità attraverso le dimissioni del presidente del partito, Ennio Pastoret.

Una presenza in consiglio quasi dimezzata e circa undicimila voti in meno: è stato un brusco risveglio per l'Union. Lei a cosa lo riconduce ?
«E' ancora presto per fare delle analisi lucide, bisogna lasciare passare ancora un po' di tempo e fare delle riflessioni a sangue freddo. E' chiaro che sono stati cinque anni di legislatura veramente pazzeschi che hanno portato al risultato di ieri. Quello che è mancata è un'autocritica da parte del movimento, anche dopo i risultati delle politiche. Già lì bisognava che tutti i partiti autonomisti facessero un'analisi concreta di quello che era stato il risultato, mentre invece ognuno è andato per la sua strada, ognuno ha fatto scelte diverse che hanno portato al risultato di ieri. Mettendo di fatto la Valle d'Aosta nelle mani di forze politiche che seguono il trend nazionale, ovvero Lega e il M5S».

Ci parla delle sue dichiarazioni di ieri?
«Diciamo che nella sostanza non è che ci sia molto da aggiungere alla dichiarazione di ieri, nel senso che quello è il mio pensiero ed è abbastanza chiaro. Qualcuno deve assumersi la responsabilità del risultato e ritengo che questa figura sia il Presidente dell'Union Valdotaine».

E' una richiesta di rinnovamento la sua?
«E' chiaro che lui deve assumersi la responsabilità in quanto Presidente del movimento per come è stato gestito il movimento e per il fatto che è necessario un rinnovamento dei vertici del movimento appunto, un cambio di gestione ecco».

A fronte dei risultati, come vede il futuro prossimo della Valle d'Aosta?
«Al momento sembra profilarsi uno stallo come a livello nazionale. Sarà difficile formare un governo che amministri la nostra regione in modo stabile per i prossimi cinque anni. Se la scorsa legislatura è stata difficile, quella che ci si prospetta non sarà di certo più facile. Ma questa era un'analisi che si poteva già fare prima delle elezioni».

Perché non è stata fatta?
«Bisognerebbe chiederlo ai vertici dei vari movimenti. Io sono solo un eletto e a me non è stato chiesto nulla, a porte chiuse queste valutazioni le avranno fatte i vertici delle forze autonomiste, tutte .Certamente nei momenti pre-elettorali certe considerazioni in modo pubblico non è opportuno farle, altrimenti si rischia di nuocere. Per me hanno prevalso i personalismi rispetto agli ideali e oggi il frutto di queste scelte lo si vede nel risultato elettorale».

A proposito di rinnovamento, una piccola provocazione: il suo post era scritto in Francese, non proprio per tutti…
«Da autonomista, da unionista, ho scritto al Presidente del mio movimento nelle lingua per me più consona. Se avessi parlato in famiglia lo avrei fatto in Patois, e condivido il suo appunto: se avessi scritto agli elettori lo avrei fatto anche in italiano, come sempre».

Cosa ha spinto una parte di autonomisti a votare la Lega secondo lei?
«Non saprei, probabilmente hanno individuato soprattutto in certi candidati la serietà che cercavano, o perlomeno la difesa dell'autonomia che cercavano. Devo dire che anche verso alcuni nostri candidati, come Testolin ad esempio, sia stato dato un forte messaggio di fiducia da parte degli elettori. Lui si è sempre dedicato ai ruoli che doveva ricoprire con la massima serietà e onestà e ieri ha raccolto il frutto di un lavoro ottimo come amministratore negli anni».

Giovanni Barocco ha richiesto le dimissioni di Augusto Rollandin: è d'accordo?
«Questa richiesta di Barocco andrà capita meglio, è chiaro che è un po' un fulmine a ciel sereno, assolutamente inaspettato. Non mi esprimo in merito, io mi prendo le responsabilità per le mie dichiarazioni e non mi spingo ad analizzare quelle degli altri».


Adriana Guzzi

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