Impegno Civico si spacca sull'ipotesi di accordo in Consiglio regionale


Il movimento è diviso sulla possibilità di alleanze temporanee con Lega o UV

Consiglio regionale

AOSTA. La crisi politica del Consiglio regionale mette in crisi anche Impegno Civico. Il movimento, rappresentato in aula dal gruppo composto da Alberto Bertin, Chiara Minelli e Daria Pulz, si è diviso durante la riunione dei giorni scorsi incentrata sul ruolo di IC nell'attuale crisi politica e oggi dà conferma della profonda spaccatura interna tramite tre diversi comunicati stampa.

Bertin e Minelli da una parte invocano una soluzione all'impasse politica proponendo alle altre forze politiche l'adesione ad un «Accordo a termine su una serie di punti per realizzare un lavoro “ri-costituente”, per amministrare, legiferare e realizzare alcune riforme fondamentali» in particolare sul sostegno all'economia, sulla crescita dell'occupazione, sul contrasto alla povertà e per nuove politiche in campo sanitario. Poi, dicono, «si potrà anche tornare a votare, ma con sistemi completamente diversi, che assicurino la presenza di una maggioranza stabile appena terminato lo scrutinio del voto».

Le accuse
Proprio su questo "Accordo a lungo termine" c'è lo scontro con la collega Daria Pulz e altri membri di Impegno Civico (Jean Cheillon, Carola Carpinello, Alexandre Glarey) secondo i quali «questa proposta non è stata approvata né dal GAC (il gruppo consiliare allargato, ndr) né dall'assemblea di IC». Il gruppo accusa la «corrente di Riccarand» di aver «provato a promuovere l'ipotesi del contratto di governo con la Lega di Salvini e, solo grazie all'opposizione di una parte importante di IC, questa vergogna è stata evitata». I due consiglieri sono anche accusati di aver partecipato a «trattative non autorizzate dagli organi di IC con Rollandin, Chatrian e altri pezzi del vecchio sistema di potere valdostano».

«IC voleva e doveva essere un'alternativa al malgoverno dell'UV e al razzismo della Lega. Non si può tradire il mandato elettorale», aggiungono annunciando «una convocazione degli organi di IC (GAC e Assemblea) per far rispettare le regole che ci siamo dati».

"Allucinazioni"
 A questo punto arriva la netta replica di Bertin e Minelli: le ricostruzioni contenute nel comunicato di Pulz, Carpinello, Cheillon e Glarey «sono frutto di allucinazioni e di tutta evidenza non corrispondenti alla realtà. L'Accordo a termine per punti e il relativo Cronoprogramma che abbiamo elaborato sono una proposta di soluzione della preoccupante crisi politica regionale, che prende in carico l'esigenza manifestata da una parte consistente dell'assemblea di Impegno civico, tenutasi mercoledì scorso, che ritiene necessario e urgente portare la Valle d'Aosta fuori dalla palude in cui sta sprofondando. Una ipotesi di accordo doverosa per una lista civica - aggiungono -, che si è proposta come alternativa programmatica, ma che non è stata accettata dalla consigliera Pulz e da parte dei membri del Gruppo consiliare allargato, che hanno ritenuto più importante perseverare in una linea di opposizione a prescindere, nonostante la gravità della situazione».

«La proposta - precisano infine i due consiglieri - è stata inviata a tutti i capogruppo delle forze presenti in Consiglio, salvo la Lega», precisano infine i due consiglieri.

 

C.R.

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