Spelgatti (Lega): valdostani hanno sancito volontà ritorno alle urne

Nicoletta SpelgattiAOSTA. Nicoletta Spelgatti, consigliere regionale del gruppo Lega, commenta i risultati delle elezioni europee 2019 in Valle d'Aosta.

Vi aspettavate un risultato così?
«Ci aspettavamo un gran risultato, ma non di queste proporzioni, specialmente nel rapporto con le cinque forze autonomiste che complessivamente hanno preso il 13%. Questo divario ci ha stupito particolarmente».

Le elezioni europee chiaramente non sono le amministrative, ma il dato politico è evidente. Come lo interpretate?
«Il dato è eslatante. Le forze che attualmente ci governano hanno complessivamente il 13%: mi pare evidente che, per dignità e rispetto della volontà dei valdostani, non possano far altro che dare le dimissioni».

Che conseguenze avrà questo voto sulla vostra linea politica?
«La nostra linea politica non cambia. Abbiamo chiesto sin dal primo momento il ritorno alle urne e non abbiamo mai accettato di fare ribaltoni o controribaltoni. Vogliamo tornare alle urne ed anche i valdostani hanno sancito la volontà di tornare alle urne.»

Al prossimo consiglio regionale chiederete ufficialmente le dimissioni del governo regionale?
«Lo stiamo chiedendo in continuazione, quindi sì».

Il suo breve periodo di presidente della Regione si è concluso un po' per inesperienza nelle "cose" della Regione e un po' per la grande esperienza politica degli altri.
«Non condivido minimamente».

Allora cosa è accaduto?
«È stata una questione di mancanza della maggioranza. Lo si è visto nel dossier Casinò e in altri argomenti. È il nuovo che si contrappone al vecchio: le nostre logiche erano completamente diverse da quelle della vecchia politica e su ogni dossier non si poteva mettere mano altrimenti la maggioranza cadeva. Abbiamo quindi deciso da subito di far cadere la maggioranza e non di allargarla ad altri. Fino a quando non vi sarà un ritorno alle urne ed un cambio anche generazionale in quel Consiglio, con gente nuova e diversa anche alle opposizioni, non si potrà governare questa Valle. Noi comunque non scendiamo a compromessi con queste persone».

I grandi temi che travagliano la nostra regione come Casinò, CVA, trasporti, saranno da voi trattato in modo diverso? E come?
«Su ogni dossier ci sarebbe da parlare per ore. Sul Casinòla nostra linea già si è vista; su CVA si è visto che noi vogliamo semplicemente avere i dati di tutti gli scenari possibili perché la questione è estremamente complicata e non si può risolvere nel "quotazione sì" o "quotazione no". Bisogna fare tante analisi che questa maggioranza non ha fatto, anche perché non ne è in grado. Sui trasporti abbiamo visto che Rixi, il nostro sottosegretario, è riuscito a trovare i soldi per l'elettrificazione ed anche questa è stata una svolta storica».

In 5 anni sono cambiate tante cose a livello nazionale e locale e per la prima volta la Valle si è "sincronizzata" con l'Italia in termini politici. Quali sono i vostri auspici per il futuro?
«Sicuramente per noi questa situazione è positiva, anche perché questa è l'unica possibilità  che abbiamo per salvaguardare davvers la nostra autonomia e rilanciare la Valle d'Aosta. Ormai abbiamo in mano praticamente tutto il Nord, a livello europeo siamo fortissimi quindi la Valle d'Aosta non deve isolarsi. In questo momento abbiamo un governo che non ha possibilità di dialogo con la Lega e anche questo è un grosso problema: se la Valle fosse governata dalla Lega ci sarebbero degli aspetti positivi e di collaborazione con tutte le altre regioni e l'italia»

 

 

 

Marco Camilli

 

 



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