Capitali privati per opere pubbliche, Lega Vallée d'Aoste presenta proposta di legge

Treno Aosta  - Pré-Saint-DidierAOSTA. Realizzare infrastrutture di livello regionale aprendo le porte agli investimenti di privati: lo prevede una proposta di legge depositata in Consiglio Valle dal gruppo della Lega Vallée d'Aoste.

"L'obiettivo della proposta di legge - spiega il gruppo consiliare del Carroccio - è quello di disciplinare le modalità di partecipazione di capitali privati nello sviluppo del sistema di infrastrutture regionale. Tra le prime opere già individuate nella proposta di legge vi sono il collegamento ferroviario Aosta/Pré-Saint-Didier/Courmayeur (Entrèves), l'Ospedale Umberto Parini, il collegamento funiviario Cervinia/Champoluc, il collegamento funiviario Pila/Cogne e il traforo del Piccolo San Bernardo".

Stefano Aggravi, firmatario insieme ai colleghi Diego Lucianaz e Roberto Luboz, aggiunge qualche considerazione: «L'ente pubblico ha una sempre minore propensione all'investimento: negli ultimi 14 anni le spese di investimento sono passate dal 36,48% al 6,67% della spesa pubblica. Occorre dunque dotare la Regione degli strumenti per cercare nuove fonti di finanziamento e di reperimento dei capitali necessari per lo sviluppo del proprio sistema infrastrutturale».

La proposta di legge dovrebbe permettere di «strutturare specifici accordi di collaborazione con soggetti privati, disponibili a realizzare opere di interesse pubblico a fronte della possibilità di poterli gestire successivamente, o immaginare altre forme di partnership utili a far rientrare il soggetto realizzatore dell'investimento fatto: in questo modo - prosegue Aggravi - si potrebbe permettere all'ente pubblico di vedere realizzate opere ad uso della cittadinanza che, altrimenti, in alcuni casi non si sarebbero mai potute realizzare».

«Con quest'iniziativa - conclude il consigliere leghista - vogliamo anche aprire un dibattito sulla percorribilità politica e tecnica di questi progetti, per poter finalmente dare concretezza a troppe idee che sono rimaste sino ad oggi solo sulla carta».

 

 

 

 

E.G.

 

 

 

 

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