Sanità, Pulz (ADU): la qualità dei medici viene prima del bilinguismo

'Mantenendo lo sbarramento del francese nessun medico verrà più in Valle d'Aosta'

 

stetoscopioAOSTA. "La salute e la qualità dei medici vengono prima della conoscenza del francese": lo sottolinea ADU Valle d'Aosta commentando la questione dell'esame di francese per i medici che lavorano in Valle d'Aosta.

Sull'argomento la consigliera regionale Daria Pulz aveva presentato in Consiglio regionale una proposta di emendamento al disegno di legge n. 60, poi bocciata, che elimina l'obbligo di conoscenza sia dell'italiano che del francese nei concorsi pubblici per il personale medico, veterinario e sanitario con contratto di lavoro a tempo determinato per 24-36 mesi.

"Noi - afferma la consigliera Pulz - temiamo che, mantenendo lo sbarramento della conoscenza del francese, non verrà nessun medico in più in Valle d'Aosta, o comunque troppo pochi, per 300-350 euro lordi in più al mese, con tutte le condizionali e le penalità che la Giunta ha imposto. Sono sempre i medici a sottolineare che servirebbero piuttosto, per esempio, la LPA (libera professione aggiuntiva) o turni extra, bonus in base a precisi obiettivi".

"Che i sanitari debbano dedicarsi a studiare il francese è quanto mai bizzarro e forse anche inutile - prosegue la consigliera -, soprattutto se la loro conoscenza della lingua è pari a zero o comunque scarsa, a fronte di un esame che, se serio, è troppo difficile e richiede competenze linguistiche di livello; in alternativa, è una farsa. Molti medici ospedalieri sottolineano poi l'importanza della conoscenza della lingua inglese, non solo per i loro studi e le specializzazioni universitarie e successive, ma anche per rapportarsi correttamente con i tanti sciatori inglesi che riempiono l'ortopedia".

In generale, osserva Pulz, "le soluzioni andrebbero prese togliendo, innanzitutto, il numero chiuso nelle facoltà di medicina e, a livello regionale, aumentando ancora le borse di studio per gli specializzandi; soprattutto, puntando a favorire una carriera per meriti, quella che manca per troppe professioni e da cui la politica deve stare lontana. I medici troppo spesso si sentono dei manovali in mano alle ingerenze politiche".

 

Clara Rossi

 

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