Condanne Corte dei Conti, la Giunta regionale interpella la Consulta

La Regione autonoma Valle d'Aosta chiede alla Corte Costituzionale di intervenire sulle condanne di 18 politici per i finanziamenti al Casinò

 

Palazzo regionale

La Regione autonoma Valle d'Aosta si muove contro la sentenza della Terza sezione centrale d'Appello della Corte dei Conti che ha individuato un danno erariale nell'attribuzione di finanziamenti pubblici alla Casinò de la Vallée Spa.

Oggi la Giunta regionale ha dato corso alla risoluzione approvata a maggioranza in Consiglio Valle la scorsa settimana e stabilito di rivolgersi alla Corte Costituzionale per un presunto conflitto di attribuzione della materia. La Regione chiede alla Consulta di dichiarare che «non rientra nei poteri della Corte dei Conti il sindacato (...) sulla delibera del Consiglio regionale n. 823/XIV in data 23 ottobre 2014, con la quale veniva deliberato l'aumento di capitale di Casino de la Vallée S.p.A».

Secondo la Regione e secondo i consiglieri che hanno votato la risoluzione le condanne di 18 politici ed ex politici favorevoli all'aumento di capitale minano l'insindacabilità degli stessi consiglieri regionali (e degli amministratori in generale) e la libertà di prendere decisioni politiche.

L'atto approvato oggi dall'Esecutivo «non comporta una rinuncia al credito derivante dalla sentenza della Corte dei Conti in capo all’Amministrazione, la quale, peraltro, ha già iniziato l'esecuzione della sentenza», spiega la presidenza di Palazzo regionale. Vale a dire che, con la decisione di interpellare la Corte Costituzionale, la Regione non ha rinunciato a incassare i 16 milioni del risarcimento disposto dalla Corte dei Conti. La scelta di proporre il conflitto di attribuzione «si pone sul differente piano dell'insindacabilità da parte della giurisdizione contabile degli atti di indirizzo politico».

Come legale della Regione è stato designato un avvocato del foro di Roma, Giovanni Guzzetta.

 

 

Marco Camilli

 

 

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