Studio sull'idrogeno, Adu: delirio di onnipotenza autonomista

'La Regione rispetti gli impegni sull'elettrificazione invece di perdere tempo'


«La legge sui treni a idrogeno - dice in una nota il movimento politico - dimostra la superficialità e l'arroganza con cui agisce il legislatore valdostano». Così Adu VdA interviene sulla legge sulla mobilità e la treni a idrogeno per la Valle d'Aosta.

«L'ipotesi di treni a idrogeno, batteria o bimodali - dice il movimento entrando nel merito dell'argomento - è assolutamente secondaria rispetto all’elettrico. Nel nostro caso, l'elettrificazione è stata decisa e finanziata dallo Stato tramite il PNRR e, quindi, anziché perdere tempo, la Regione dovrebbe sollecitare e favorire l'attuazione di questi impegni».

«Un treno a idrogeno richiede il doppio dell'elettricità rispetto ad un moderno locomotore elettrico, che nel caso valdostano convoglierebbe energia 100% rinnovabile, prodotta con le nostre acque, nei cavi sopra le strade ferrate. Una soluzione semplice. Per i treni a idrogeno, invece, dobbiamo aggiungere un nuovo processo: la trasformazione dell'elettricità rinnovabile in idrogeno, tramite elettrolisi. Un totale controsenso se pensiamo che la produzione dell’idrogeno, seppur con energia rinnovabile, richiede materie prime rare, come il platino e l'iridio».

Secondo Adu «l'idrogeno è probabilmente una delle strategie per contrastare la crisi climatica, ma un tema così complesso non può essere di competenza regionale. È delirio di onnipotenza autonomista - prosegue la nota - pensare che, mentre i più importanti Stati del mondo investono centinaia di milioni di euro sull'idrogeno, la Valle d'Aosta possa fare da sola con uno studio di appena 18.000 euro».

 

 

redazione

 

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