Tornano i franchi tiratori: maggioranza perde pezzi sul voto per la 'tampon tax'

Con il voto segreto chiesto dalla Lega la maggioranza va sotto. Il Pcp: «squallido gioco di potere»

 

Consiglio regionale

Il voto segreto in Consiglio regionale sulla "tampon tax", per ridurre l'Iva sui prodotti igienico-sanitari femminili, diventa un caso politico. L'iniziativa era stata presentata dalla maggioranza, ma è stata respinta a causa dei soli 16 voti a favore. Le consigliere del Pcp, benché in minoranza, hanno annunciato il voto a favore. In maggioranza sono quindi riapparsi i franchi tiratori, sembra cinque in questa occasione.

Per Erika Guichardaz e Chiara Minelli «il fatto che, come qualcuno aveva evidentemente calcolato, siano comparsi ben cinque franchi tiratori nella maggioranza, è un gioco di potere squallido». Il loro giudizio sull'accaduto è chiaro: «Su un provvedimento di civiltà, firmato peraltro da tutti i capigruppo di maggioranza, si sia innescato un oscuro gioco finalizzato solo a delineare nuovi scenari attraverso vecchi e squallidi metodi».

«Se proprio non si è capaci di uscire allo scoperto - aggiungono le consigliere del Pcp -, sarebbe stato meglio scegliere un'altra strada per far emergere diversità e conflitti. Ancora una volta l’arroganza e la deriva maschilista di questa maggioranza hanno colpito».

Replicando alle affermazioni del presidente della Regione sul "tagliando" in corso per definire con precisione il perimetro della maggioranza, Guichardaz e Minelli aggiungono: «Non basta certo un “tagliando" per ridare gambe ed energia ad una maggioranza che si è persa per strada, scegliendo di non dare attuazione ad un reale cambiamento dei sistemi di governo.»

La loro posizione è sostenuta dal Tavolo di coordinamento del Pcp che ritiene la bocciatura della proposta «un fatto molto grave» sia per la proposta in sé sia perché «5 consiglieri di maggioranza hanno "usato" questo tema, e il voto segreto chiesto dalla Lega (che ovviamente sapeva delle manovre in corso) per lanciare un "messaggio" alle forze politiche di maggioranza nella peggiore tradizione della politica valdostana. E lo hanno fatto proprio su un tema legato agli interessi del mondo femminile».

Il voto segreto di ieri è «la "prova provata" che la richiesta di affrontare con serietà e metodo i problemi di coesione di questa compagine posti 6 mesi fa da PCP non era un colpo di testa ma una lucida analisi. Nessun compiacimento. Molta rabbia per l’esito di una battaglia sacrosanta sui diritti delle donne e, ancora una volta, per la mediocrità della politica valdostana. Altro che tagliando. Ora - conclude il Tavolo - si fa ancora più forte la preoccupazione che affrontare il bilancio, i problemi della sanità, la concretizzazione del Pnrr, la stagione turistica invernale, il rilancio dell'economia e tutti gli altri grandi problemi della nostra Regione, in queste condizioni sarà difficilissimo».

 


Marco Camilli

 

 

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