Definiti alcuni aspetti, ma nella nuova bozza rimangono indefinite alcune questioni basilari
Primo incontro dedicato al ddl montagna tra le Regioni e il ministro per gli affari regionali Mariastella Gelmini dopo le tensioni su alcuni aspetti del testo che il ministro vorrebbe far arrivare il prima possibile in Cdm.
La riunione è stata convocata martedì proprio dal ministro Gelmini per avere un confronto con i presidenti di Regione e gli assessori sui punti più critici della proposta. Ha partecipato anche l'assessore Luciano Caveri in rappresentanza della Valle d'Aosta e in qualità di coordinatore della Commissione Politiche per la Montagna della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome.
L'incontro «è stato importante», afferma in una nota Caveri. Nell'ultima bozza del ddl montagna trasmessa dal Dipartimento Affari regionali alcuni punti critici sono stati corretti, altri invece devono essere ancora definiti. Prima di tutto la classificazione dei comuni montani. Le Regioni, spiega l'assessore, vorrebbero inserire in legge «la previsione, entro un termine temporale stabilito, di una commissione interistituzionale con il compito di aggiornare periodicamente l'elenco».
C'è poi la questione delle risorse finanziare previste dal ddl che corrispondono a 100 milioni per l'anno in corso e 200 milioni dal 2023 e che «potrebbero non essere sufficienti per affrontare in maniera organica tutte le problematiche che riguardano le zone montane e per finanziare tutte le misure previste».
«Ora - afferma l'assessore - ci aspettiamo dal ministro il testo del disegno di legge coordinato con quanto emerso nella riunione di ieri e con gli emendamenti condivisi con i referenti regionali che abbiamo trasmesso come coordinamento della Politica per la montagna». La bozza così modificata sarà discussa in Conferenza delle Regioni per «una valutazione complessiva».
redazione
