Concessioni idroelettrico, il PD agli autonomisti: supportino lo stop alle gare

«Pericoloso consegnare ai grandi "player" internazionali un "asset" strategico per l'Italia e la Valle d'Aosta»

 

Idroelettrico

Il Pd della Valle d'Aosta si unisce alla richiesta rivolta al governo Draghi dal partito nazionale di rivedere la decisione di mettere a gara le concessioni per la produzione di energia idroelettrica.

L'istanza nasce dalla valutazione del quadro internazionale attuale. La liberalizzazione delle concessioni era stata decisa quando la guerra in Ucraina non c'era mentre oggi le scelte strategiche di respiro nazionale in campo energetico vanno ripensate immaginando «un mercato sì libero, ma non vittima del liberismo più sfrenato», secondo il partito.

Il Pd «ritiene che procedere mediante bandi di gara europei, in questo momento storico, sia una scelta sbagliata» e persino rischiosa. «La produzione idroelettrica - spiega il partito - assicura circa il 20% della produzione di energia elettrica nazionale e il 40% di quella rinnovabile. La potenza complessiva installata in Italia è di circa 23 Gigawatt, di cui 19,5 di grande derivazione: circa l’80% della produzione è in mano a otto operatori (Enel, A2A, Alperia, Dolomiti Energia, Edison, Cva, Iren, Acea). I due terzi delle concessioni scadranno nel 2029».

Secondo il Pd la proposta del governo di rinviare tutto di un anno è «insufficiente». La strada da seguire, afferma, è quella già tracciata da altri Paesi come la Francia e «prorogare fino a venti anni le concessioni attuali, ridefinirne le condizioni, impegnare i gestori a fare investimenti e ad investire nella salvaguardia dei territori locali. Niente gare dunque».

«Non si tratta di una nuova forma di protezionismo - aggiunge il partito -, ma di ragionare su di un mercato europeo equo. Alcuni paesi hanno concessioni che durano 90 anni, altri con durata addirittura perpetua. Immaginare oggi per il nostro Paese, e per la nostra Regione, di consegnare ai grandi "player" internazionali un "asset" strategico come quello dell'energia è pericoloso e del tutto privo di lungimiranza».

Sull'argomento il segretario regionale del Pd valdostano, Luca Tonino, chiede a «tutte le forze politiche autonomiste e ai rappresentanti locali delle forze politiche nazionali di accompagnarci su questa proposta. La responsabilità e il bene della Valle d'Aosta, tante volte declamati ed enunciati soprattutto in questo periodo, devono diventare realtà: gli autonomisti e il centro destra sono disponibili a ragionare in questo senso?», chiede Tonino.

 

 

Clara Rossi

 

 

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