UV: confronti con tutte le forze politiche. E rilancia l'idea della Réunification degli autonomisti

«Totale fiducia» del Comité Fédéral nel presidente Lavevaz. «Disonesto» chi accusa l'UV di aver provocato la crisi politica

 

Consiglio regionale

L'Union Valdôtaine conferma la «totale fiducia» nel presidente della Regione Erik Lavevaz e lo invita ad aprire confronti «con tutte le forze politiche privilegiando l'insieme dei partiti autonomisti, moderati e pro-Europa presenti in Consiglio regionale». Ma «tenendo presente, come possibilità ancora valida, che la maggioranza resti a 18». E' quanto si legge in un documento che il Comité fédéral ha approvato e diffuso oggi pomeriggio.

Disonesto chi accusa l'UV dell'instabilità

«La stabilità politica è crollata sotto l'egida di accuse demagogiche che hanno minato la credibilità globale delle istituzioni regionali», si legge nel documento in francese. In questa tempesta «la vittima non è l'amministrazione ordinaria ma il dibattito strategico» e «questo indebolimento è una responsabilità collettiva».

L'UV rivendita la sua coerenza negli ultimi due anni e accusa: «Abbiamo subito le metamorfosi di altri partiti che ci hanno soffocato in un quadro che non era più quello disegnato al momento delle elezioni». Ancora: «chiunque creda che l'Union Valdotaine abbia aperto il vaso di Pandora non solo ha torto ma, se è al corrente degli avvenimenti storici di questi ultimi anni, è anche disonesto». La situazione venutasi a creare «è una responsabilità collettiva» il cui peso «grava sulle spalle di tutte le forze politiche».

UV come antidoto democratico

I partiti autonomisti, prosegue il Comité, «malgrado la frammentazione, hanno cooperato al meglio delle loro possibilità. Chi parla di affondamento non ha capito che alla base delle diaspore c'erano egoismi in cui l'UV non solo non si riconosce, ma contro i quali, insieme ad altre correnti autonomiste, vuole agire come antidoto democratico».

Invito alla Réunification

Il movimento rilancia l'idea della réunification che «non è una chimera», ma non è nemmeno cosa scontata. «Il suo perimetro deve essere tracciata dal coraggio di un nuovo processo costituente» cosicché gli autonomisti siano «il nucleo della politica valdostana». Ecco quindi la proposta di «coinvolgere tutti gli autonomisti nella definizione di un percorso concreto di riunificazione convocando immediatamente delle commissioni politiche specifiche per ciascuna forza autonomista». 

L'UV spiega di rivolgersi «a tutti quelli che vogliono discutere seriamente con noi delle sorti della Valle d'Aosta e della nostra Autonomia, compresa l'opposizione. Non siamo quindi più disponibili a navigare nel buio con fari intermittenti, attivati da indecisi a fini opportunistici. Al contrario, siamo pronti a dare il benvenuto al dibattito democratico che posizioni al centro l'unità regionale, piuttosto che le guerre nefaste degli individui - o dei diciottesimi, chiunque essi siano».

Confronto deve passare dal Comité fédéral

Ora, ricorda il Comité, bisogna approvare il bilancio e il Defr. I ringraziamenti vanno al «gruppo del Consiglio per il lavoro amministrativo effettuato». A tutti i consiglieri il Comité chiede di «rendendosi disponibili per un dialogo costruttivo e decisivo per rilanciare l'azione amministrativa e la credibilità delle istituzioni. Un dialogo costruttivo che passa dal confronto nel Comité fédéral e non altrove».

 

 

Marco Camilli

 

 

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