Il Pcp, unico gruppo a favore, accusato di usare il referendum come arma politica
Il referendum consultivo elettorale non si farà. Il Consiglio regionale della Valle d'Aosta ha respinto la proposta della consultazione popolare per cambiare la legge elettorale. Oggi pomeriggio l'aula si è espressa con 2 voti favorevoli, 26 contrari e 7 astensioni dopo diverse ore di dibattito.
Dall'Union Valdotaine il capogruppo Aurelio Marguerettaz ha parlato di un referendum caratterizzato da un «percorso politico pasticciato, incoerente e fatto male». Secondo il gruppo dell'Union questo referendum altro non è che «una bandierina che qualcuno ha voluto presentare» a scopi politici. Parere condiviso da altri gruppi, compresa la Lega.
«E' scorretto - il commento di Andrea Padovani del gruppo Fp-Pd - utilizzare il referendum consultivo come un'arma politica».
Secondo la capogruppo del Pcp, Erika Guichardaz, «si sta scrivendo una brutta pagina della storia della Valle d'Aosta. Si tratta di una scelta politica che è quella di non far esprimere i valdostani su questo tema».
Accuse rimandate al mittente da Maguerettaz. «Respingo totalmente il fatto di dire che non si vuole dare la parola ai cittadini. Qui è l'esatto contrario: si voglio esercitare le prerogative di questo Consiglio e vogliamo prenderci la responsabilità» di modificare la legge elettorale.
redazione