«Sorprende che presidente Regione e presidente Uv abbiano impiegato due anni a rendersi conto dell'azione devastante dei colonnelli dell'Union Valdôtaine»
«Tutto era già scritto quasi due anni fa e spiace che solo ora ci si renda conto della volontà di alcuni degli eletti unionisti di fare una alleanza con la Lega e della loro ostilità nei confronti del Presidente della Regione e di alcuni esponenti dell'esecutivo». Lo afferma Rete Civica in una nota di commento delle dimissioni da Erik Lavevaz all'UV.
Rete Civica richiama l'uscita dalla maggioranza delle due consigliere del Pcp. «Era il 29 gennaio 2021 quando in una riunione di tutte le forze politiche della maggioranza il capogruppo dell'Union dichiarò la sua ostilità al Programma di governo concordato ad ottobre 2020 fra progressisti ed autonomisti», si legge nella nota. «L'azione sistematica di ostilità e di boicottaggio a punti fondamentali del Programma portò dopo alcuni mesi, a maggio, alle dimissioni delle esponenti di PCP». Secondo Rete Civica «in quell'occasione la frattura nella maggioranza avrebbe ancora potuto essere ricomposta», invece i cinque consiglieri del PD scelsero «di consegnarsi alle manovre evidenti ed indecenti dei colonnelli unionisti».
Le dimissioni di Lavevaz non sono una sorpresa, prosegue RC. «Quello che sorprende è che il Presidente della Regione e la Presidente dell'Uv abbiano impiegato quasi due anni a rendersi conto dell'azione devastante condotta dal gruppo dei colonnelli dell'Union Valdôtaine in sintonia con il gruppo della Lega».
Secondo il movimento l'attuale situazione è la «conferma della necessità inderogabile di una riforma elettorale» che «avrebbe impedito manovre e intese come quella fra i colonnelli unionisti e la Lega e arginato le degenerazioni personalistiche consentite dall'attuale sistema».
redazione
