Se l'elezione del nuovo governo regionale andrà a buon fine «sarà per la paura di dover tornare al voto o, peggio ancora, per pressioni»
«Dopo una bocciatura di quel tipo, tornare in aula riproponendo lo stesso presidente, la stessa squadra di governo e lo stesso identico programma è una presa in giro bella e buona. Ci si chiede a questo punto per quale motivo chi non ha votato la scorsa settimana dovrebbe farlo adesso». Lo afferma ad Aostaoggi.it la capogruppo del Pcp Erika Guichardaz al termine dei capigruppo della riunione sulla convocazione straordinaria del Consiglio Valle per un secondo tentativo di eleggere il presidente della Regione.
A maggioranza nel corso della riunione di questa mattina è stato deciso di tornare a una modalità di votazione che il Pcp contesta insieme al resto dell'opposizione. «Il voto non può essere palese - evidenzia la capogruppo - e mentre venerdì scorso abbiamo votato con una crocetta sulla scheda, domani si tornerà all'indicazione del nome. Si potrà votare inserendo solo il cognome oppure il nome e il cognome, il nome puntato, in minuscolo o in maiuscolo: in questo modo si possono dare indicazioni e avere un controllo sul voto».
Erika Guichardaz ricorda un «notissimo precedente che ha reso evidente come questo sistema sia stato spesso adottato. In quell'occasione l'indicazione era di scrivere "L. Caveri" e un consigliere ha scritto "elle Caveri". Spero - ironizza l'esponente del Pcp - che la maggioranza nel pomeriggio faccia un corso ai 19 per spiegare come votare».
Secondo la capogruppo del Pcp se domani sarà eletto il nuovo governo «è semplicemente per la paura di dover tornare al voto o, peggio ancora, per pressioni. Il problema, ciò che mi dà molto fastidio, è che in questo momento siamo messi tutti sullo stesso piano. Posso capire quando sono i cittadini a dire che "tutti i politici fanno schifo", mentre non capisco questo comportamento da chi fa parte delle istituzioni e sa benissimo che i due voti di venerdì sono mancati a loro, dai loro 19, e non certo da chi aveva già dichiarato che non avrebbe votato a favore».
Se, colpo di scena, anche la votazione di domani non dovesse andare bene, si aspetta un terzo tentativo di elezione? «Qualsiasi persona, per quanto ostinata che sia, ha dei limiti. Personalmente ho detto più volte che così non è possibile governare e che non sarà possibile nemmeno governare a 19 per come si sono presentati. Ci sono però degli zerbini in quella maggioranza che votano qualsiasi provvedimento. Non c'è un minimo di indicazione progressista a partire dalla squadra di governo composta solo da uomini, non c'è una legge contro le discriminazioni, ma quelle persone continueranno a votare pur di rimanere su quella poltrona. Credo sia un po' il fallimento della politica purtroppo».
Marco Camilli