Testolin: la nostra proposta è l'unica che può dare un governo alla Valle d'Aosta

Il candidato alla presidenza torna sulla sua mancata elezione di venerdì: 'uno sgarbo rivolto non a me o alla coalizione, bensì alle istituzioni e alla gente'

 

Renzo Testolin

«Il fatto di volersi ripresentare oggi con stessa squadra e programma non è un affronto alla decenza né un gesto inopportuno di ostinazione, ma una scelta corretta per ribadire la volontà di dare un governo alla nostra regione e dare risposte all'opinione pubblica, anche a fronte di una mancanza di una qualsiasi altra alternativa concreta e sostenibile». Lo afferma Renzo Testolin, candidato a presidente della Regione, intervenendo questa mattina in Consiglio regionale a proposito della sua mancata elezione della scorsa settimana.

Il mancato appoggio da parte di alcuni dei componenti della futura maggioranza emerso nel voto di venerdì scorso «non è stato uno sgarbo al sottoscritto, alla squadra proposta o alla coalizione - dichiara Testolin -, bensì uno sgarbo e un affronto alla politica, alle istituzioni e alla gente».

Anticipando gli interventi dell'opposizione, l'esponente unionista aggiunge: «Le repliche cercheranno di far passare questa proposta come qualcosa di non ricevibile, ma in realtà questa è l'unica via per dare un governo e una guida a questa regione senza abbandonarla a mesi di ordinaria amministrazione e mesi di paralisi politico-amministrativa di cui nessuno ha bisogno, come ribadito dai sindaci durante la Festa della Valle d'Aosta».

«Alla caccia alle streghe - aggiunge Testolin ritornando sul voto di venerdì scorso - abbiamo preferito verificare con urgenza e immediatezza tra i 19 consiglieri la volontà unanime di riparare a quanto verificatosi e rendersi disponibili a lavorare con ancora più dedizione per recuperare la credibilità di cui abbiamo bisogno e rispondere al meglio l'esigenza della comunità. Se questa assemblea oggi non fosse in grado di dare vita a un nuovo governo, non ci sarebbero più parole per definire un tale gesto di irresponsabilità. Un simile epilogo decreterebbe definitivamente l'inappropriatezza di chi siede in questo consesso».

Oggi, conclude il presidente della Regione candidato, «affrontiamo con serenità le osservazioni e le prevedibili critiche che verranno espresse dai partiti e dai movimenti che non si riconoscono nel nostro progetto».

 

 

Elena Giovinazzo

 

 

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