Lega punta il dito contro la scarsa pulizia dei torrenti. Sapinet: nessuna criticità particolare

In Consiglio Valle discussa una interpellanza sulla manutenzione dei corsi d'acqua secondari per prevenire esondazioni

 

Gli eventi alluvionali dell'Emilia Romagna hanno fatto riportato l'attenzione sulla gestione dei torrenti del territorio valdostano. Se ne è parlato in Consiglio Valle questa settimana con una interpellanza del gruppo Lega VdA che ha parlato di scarsa manutenzione di molti corsi d'acqua secondari. «La vegetazione eccedente negli alvei dei torrenti, in caso di forti piogge, può generare degli sbarramenti dei corsi d'acqua con le conseguenze immaginabili - ha sottolineato Christian Ganis -. Il problema è presente in molti nostri comuni con torrenti che minano la sicurezza idraulica. Vorremmo sapere se l'Amministrazione intende mettere in atto dei provvedimenti per il controllo e manutenzione degli alvei dei torrenti».

L'assessore alle opere pubbliche Davide Sapinet ha risposto che il territorio è costantemente monitorato. Tra il 2020 e il 2022 sono stati effettuati interventi per oltre 10 milioni di euro e nel triennio appena iniziato ne saranno spesi altri 27,5, di cui 11,5 provenienti da Pnrr e fondi statali. «Il punto di equilibrio - ha dichiarato Sapinet - va ricercato tra una attenta opera di sistemazione e di manutenzione, asportando poco o aggiungendo dei sedimenti ove necessario, pulendo selettivamente». Al momento «non sono note criticità particolari oltre quelle per le quali si sono attivati o verranno attivati gli interventi».

L'esponente del governo regionale ha anche affermato che «rispetto alle cause di alluvione, i tecnici informano che non c'è evidenza scientifica di un legame tra gli interventi di asportazione di materiali inerti e una diminuzione del rischio alluvionale».

«Le segnalazioni che abbiamo fatto nel 2021 non sono servite a nulla - ha replicato il consigliere della Lega -. Le fotografie scattate e inviate alla Giunta denotano una gestione disastrosa: i piccoli arbusti presenti negli alvei dei torrenti, oggi sono diventati vere e proprie foreste. Le altre Regioni sono impegnate per regolare e migliorare il deflusso delle acque e noi non facciamo nulla».

 

 

Elena Giovinazzo

 

 

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