I tre politici denunciano un 'clima infame' e una linea di partito imposta dall'alto 'senza possibilità di dibattito'
È scissione nella Lega Valle d'Aosta. Stefano Aggravi, vice capogruppo in Consiglio regionale, lascia il partito portando con sé altri due consiglieri: Dennis Brunod e Dino Planaz.
La spaccatura era nell'aria da giorni ed evidentemente gli ultimi tentativi di conciliazione tra i tre esponenti e i vertici del partito non sono serviti.
Il nodo della questione è l'ultima proposta di legge elettorale della Lega a partire dai modi con il quale il testo è arrivato: un cambio di linea politica della Lega avvenuto "dalla sera alla mattina" e l'imposizione dall'alto "senza possibilità di dibattito o discussione" che ha cancellato con un colpo di spugna il lavoro svolto dal gruppo fino a quel momento.
I problemi sono però anche di contenuto. Il nuovo testo presentato "pur ricalcando, con alcune modifiche, quello originale della (proposta di legge, ndr) n. 105, presentava alcuni elementi di distonia rispetto al lavoro sin lì fatto", affermano l'ex assessore regionale e i due consiglieri. "Uno in particolare è quello del c.d. principio del simul simul ovvero lo scioglimento del Consiglio Valle in caso di voto favorevole su una mozione di sfiducia del presidente della Regione. Un istituto che tuttavia non è in linea, al di là di come lo si vuole rappresentare, con il testo dell'art. 15 dello Statuto Speciale di Autonomia".
Preso atto delle divergenze, la decisione presa è quella di lasciare la Lega rivendicando "la libertà di dissentire da scelte fatte in altre stanze e altri luoghi, da scelte imposte non discusse, da improvvisi cambi di rotta sostenuti da un clima infame costruito e voluto ad arte anche da chi non riconosciamo più rispetto al tanto lavoro ed alle battaglie condotte insieme".
Nel futuro, affermano i tre, c'è "l'intento di radunare tutte quelle singolarità e forze libere che si riconoscono nei valori dell'Autonomia speciale, del federalismo, della salvaguardia dell'identità e delle tradizioni della nostra Valle, della difesa delle libertà individuali e dei valori conservatori della nostra società. Da qui oggi scegliamo di ripartire, senza rinnegare tutto quello che sino ad oggi abbiamo fatto", concludono Aggravi, Brunod e Planaz.
Marco Camilli