Finisce in polemica la cerimonia per l'80° anniversario della morte di Emile Chanoux

Sdegno di Forza Italia e Fratelli d'Italia: «Testolin e Manes incredibilmente silenti»

Ancora una volta attorno alla figura di Émile Chanoux nasce una mezza bufera politica. Se qualche tempo fa erano state alcune di un esponente di FdI direttamente su Chanoux a far scoppiare la polemica, il nuovo "caso" nasce dalle celebrazioni per l'ottantesimo anniversario della sua morte che si sono svolte a Valsavarenche.

«Nel corso della commemorazione pubblica della morte di Emile Chanoux», tuona in una nota Fratelli d'Italia Valle d'Aosta, «ha preso parte come "strimpellatore" pagato dalle istituzioni il portavoce del movimento indipendentista PAS di cui fa orgogliosamente parte, tra i pochi altri, l’attuale presidente degli albergatori valdostani Luigi Fosson. Esprimiamo sconcerto e sdegno nell’aver sentito definire Roma "pattumiera" e "nemica" della Valle d'Aosta non tanto per il pulpito da cui proviene e dal quale siamo abituati a sentire ogni sorta di farneticazione, quanto per il silenzio assordante del presidente con funzioni prefettizie Testolin e il deputato Franco Manes».

Invece, prosegue FdI, «prendiamo atto con sollievo delle dichiarazioni del presidente del Celva Alex Micheletto al quale esprimiamo solidarietà per i tanti sindaci che indossano la fusciacca con orgoglio e che ha preso le immediate distanze dall’accaduto e chiediamo che il Presidente Testolin e il Deputato Manes, presenti fisicamente all’evento ma incredibilmente silenti, oltre che il presidente regionale degli albergatori, prendano analoghe posizioni di condanna senza alcuna ambiguità o tentennamento».

Forza Italia VdA esprime, insieme a Noi Moderati, concetti molto simili. Il coordinamento regionale parla di «una strumentalizzazione vergognosa e indegna della figura di Émile Chanoux». E prosegue nella nota: «l'aver dovuto assistere a un’esibizione musicale (espressamente pagata per l'occasione con soldi pubblici) in cui si è definita Roma "pattumiera" e "nemica" della Valle d’Aosta ci ha lasciati esterrefatti e sbigottiti, a maggior ragione di fronte al silenzio evidentemente complice e compiaciuto del Presidente-Prefetto, Renzo Testolin, e del deputato della Repubblica italiana, Franco Manes, che se mai se lo fosse dimenticato, percepisce proprio da Roma ogni mese il suo lauto stipendio e sempre a Roma chiede quotidianamente collaborazione e sostegno ai nostri parlamentari di maggioranza, salvo poi rimuoverlo una volta rientrato in Valle d’Aosta».

 


C.R.

 

 

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