RC: le tre preferenze sono «un passo indietro con il ritorno alle cordate di candidati»
«Un taccone che è peggio del buco». Così Rete Civica bolla la modifica della legge elettorale proposta dalla maggioranza regionale.
«Negli ultimi tre anni sono state depositate ben sei proposte di legge per la riforma elettorale. Eppure alla fine nulla», scrive in una nota RC. «La Valle d'Aosta è rimasta l'unica Regione italiana in cui gli elettori non possono scegliere la maggioranza di governo, con il risultato che le maggioranze vengono fatte e disfatte nel mercato postelettorale che dura cinque anni», osserva Rete Civica. In aggiunta «la Valle d'Aosta è fra le uniche due Regioni italiane (l'altra è il Friuli-Venezia-Giulia) in cui non c'è la "doppia di genere", con la possibilità cioè di esprimere una seconda preferenza solo se di genere diverso dalla prima».
Rete Civica ricorda che la riforma elettorale era stata «inserita come primo punto del programma di legislatura 2020-2025» ma «non si farà» poiché «l'unica cosa che l'affannata maggioranza regionale sta cercando di produrre è un ritocco alla legge per tornare alle agognate tre preferenze. Ma non si tratta certo di una "riforma", solo di un passo indietro con il ritorno alle cordate di candidati».
Per la maggioranza Union Valdôtaine-Partito Democratico questo è «un fallimento politico clamoroso».
E.G.