Processo sui costi della politica, "no" alla costituzione della Regione parte civile

 

Alla proposta del M5s la maggioranza ha votato contro mentre l'opposizione si è astenuta

Consiglio-regioampiox300AOSTA. Il Consiglio regionale ha detto "no" alla costituzione della Regione parte civile nel processo sul presunto uso irregolare dei fondi pubblici ai gruppi consiliari nella scorsa legislatura.

La risoluzione presentata dal Movimento 5 stelle, unica formazione politica esclusa dall'inchiesta (insieme all'Uvp che però è formata da ex unionisti), e ha ricevuto solo due voti favorevoli. I consiglieri presenti in Consiglio e rinviati a giudizio sono usciti dall'aula (Ego Perron, Leonardo La Torre, Albert Chatrian, Patrizia Morelli, Raimondo Donzel, Carmela Fontana, Albert Lanièce e Marco Viérin), quindi i rimanenti 14 esponenti della maggioranza hanno votato contro mentre Uvp, Alpe e Pd-Sinistra VdA hanno optato per l'astensione.

Secondo il M5s la costituzione della Regione parte civile è «un atto dovuto» perché, ha sostenuto il capogrupo Stefano Ferrero, «anche nell'ipotesi in cui solo una parte dei reati contestati, tra i quali risulta quello particolarmente grave di peculato, venissero accertati con sentenza definitiva, un ulteriore imbarazzo e un danno deriverebbero dalla mancata costituzione di parte civile della Regione».

Il presidente della Regione, Augusto Rollandin, ha risposto dicendo che «la costituzione di parte civile non è un obbligo, anzi deve essere valutata con particolare attenzione nel caso in cui, come in quello di specie, si contesti un ipotetico danno all'erario, per il quale la competenza si configura in capo al giudice contabile». Per Rollandin «questa scelta non pregiudica gli interessi della Regione, che saranno tutelati, mediante azioni avviate dalla Corte dei conti. Per questo motivo, non voteremo la risoluzione».

«Il dubbio è sull'obbligo morale non su quello giuridico» ha replicato Ferrero prima della votazione.

 

Clara Rossi

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