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Casinò de la Vallée: il banco ha perso

Casinò de la Vallée: il banco ha perso

 

Rollandin e i suoi si sono arresi senza condizioni

Una pepita d'oro che brillava al sole di questa nostra bella Regione: questo una volta era il Casinò de la Vallée. Una realtà che generava utili in quantità inimmaginabile al giorno d'oggi. Certo, nessuno poteva prevedere la crisi che si è abbattuta in tutto il mondo e nessuno poteva prevedere l'avvento dirompente dei giochi on line e dei videopoker in quasi ogni bar italiano. Ancora di più però nessuno poteva prevedere l'impreparazione della classe politica di fronte a questo mutamento epocale.

Preferisco non pensare alla malafede e mi appello all'incapacità di chi ha inanellato negli anni scelte inutili e dannose. Sono stati buttati milioni di euro in un pozzo senza fondo solo per guadagnare qualche mese di tranquillità politica e sociale e mai è stato fatto un ragionamento concreto pensando realmente al futuro. Si è scelto di andare a Macao per portare la clientela ricca di quel paese, ma non si è stati nemmeno capaci di accogliere quei ricchi giocatori come si deve, fin dal loro arrivo all'aeroporto (di Milano). E infatti della clientela di Macao si sono perse le tracce. Un milionario che progetta giornate di puro divertimento perché dovrebbe venire a Saint-Vincent, dove al di fuori del Casinò trova un territorio che alle 20.00 chiude e va a dormire?
I mezzi di trasporto e comunicazione poi sono deliranti. Praticamente nessun aeroporto, autostrada troppe volte in emergenza per i lavori in corso e non parliamo della ferrovia che non può offrire un collegamento ad alta velocità e a stento offre un servizio a bassa velocità.

Detto questo, il presidente della Regione Rollandin e i suoi in queste settimane hanno tentato la carta di una nuova iniezione di liquidità per dare alla casa da gioco qualche settimana di vita. Erano in ballo ben 43 milioni di Euro, ma le opposizioni e soprattutto parte della maggioranza si sono opposti. Ieri è accaduto il miracolo: in consiglio regionale è stato approvato all'unanimità il testo delle commissioni che chiede una nuova dirigenza per il casinò e un programma di rilancio dello stesso con la possibilità di trovare denaro anche da privati.

Fino a pochi giorni fa il presidente della Regione Rollandin aveva dichiarato che si dovevano dare i 43 milioni o si metteva a serio rischio la vita della casa da Gioco. Ieri il presidente si è arreso senza condizioni e ciò dimostra ormai la precaria tenuta di una maggioranza messa a dura prova da problemi sociali, economici e giudiziari.

Ora la pallina è nuovamente tornata a girare sulla roulette. Il problema è che mancano giocatori che puntino anche un solo un euro sul tavolo verde. E questo perché i giochi, forse, sono già chiusi.


Marco Camilli

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