La Regione contro i genitori separati poveri

Riceviamo e pubblichiamo

 

Con 20 astensioni e 14 voti a favore, il consiglio regionale - coerente con le scelte politiche fatte fino ad oggi - ha negato la possibilità, per i prossimi anni, di chiedere un contributo a copertura degli affitti per i genitori separati che si trovano in gravi difficoltà economiche, così come proponeva l’o.d.g. presentato dal capogruppo della Lega Andrea Manfrin. Meraviglia l’asservimento del PD alla volontà di forze politiche che si sono sempre disinteressate delle separazioni e degli affidi dei minori e che arriva a sostenere che non potevano votare a favore perché non ci sono i soldi in cassa. Peccato che l’odg non richiedeva alcuna copertura finanziaria, poiché sarebbe rientrata nel bilanci regionali dei prossimi anni.

Con la sua approvazione, si voleva ridare dignità ai padri separati poveri, costretti a vivere in macchina e ad affollare le mense pubbliche e che non possono permettersi una casa dignitosa per accogliere i propri figli quando sono con loro, i quali, quasi sempre, finiscono per rifiutare quel genitore per la disparità abitativa, e non solo, con quella della madre collocataria, quasi sempre assegnataria della casa familiare/coniugale.

Per gli amministratori regionali i minori e il genitore più debole non rientrano nelle “loro” priorità; i frequenti suicidi di padri separati a causa della cattiva gestione dell’affido dei figli non è una emergenza, avendo dimenticato che il primo padre a togliersi la vita, 27 anni or sono, perché privato della figlia, era di Aosta e si chiamava Antonio Sonatore: il mal funzionamento dei servizi sociali, spesso succubi delle lobby di genere, politiche ed economiche, che vivono proprio sul loro disservizio, è causa di conflittualità genitoriale ed estromissione di un genitore dalla loro vita, di alienazione genitoriale, del malessere dei minori; i finanziamenti a pioggia e senza alcun riscontro e coordinamento tra i vari erogatori dei soldi pubblici alimentano le disuguaglianze tra il genitore affidatario/collocatario (in Valle la madre nella quasi totalità dei casi) e l’altro genitore, spesso perseguitato dalle istituzioni e costretto a vivere nella macchina e chiedere un pasto alle mense per poveri.

E’ vergognoso il comportamento delle forze di maggioranza, che sistematicamente umiliano i padri separati, soprattutto quelli poveri, e dell’assessore Barmasse, che, con pilatesca dichiarazione ”per quanto riguarda la locazione, se le persone hanno requisiti richiesti, possono accedere alle misure di sostegno già attive», ha liquidato la questione ricordiamo che tra i requisiti non sono previste, per il genitore prevalentemente collocatario, le detrazioni dell’assegno di mantenimento e delle spese straordinarie per i figli, dei canoni di locazione, i mutui sulla casa familiare goduta dal genitore prevalentemente collocatario, ecc., mentre non è previsto che la madre conteggi l’importo del canone di locazione della casa coniugale/familiare se di proprietà del padre assegnata ai figli, l’assegno unico universale e tutti i contributi pubblici e privati che percepisce per i figli, l’assegno di mantenimento e il rimborso delle spese straordinarie versato dal padre.

Caro assessore, tutto ciò è discriminazione ed oltraggio alla dignità dell’onesto genitore che dichiara i propri redditi e che non rinuncia ai propri diritti genitoriali e ai diritti dei figli. Questo è un vecchio modo di operare che non ci interessa e chiediamo che chi ha il dovere degli obbligati controlli operi secondo legge e non secondo inammissibili discrezioni, che, di fatto, negano, il principio della bigenitorialità, come esposto in aula dal capogruppo Manfrin, “gravissime conseguenze sul piano psicologico ed esistenziale”.

Cari politici astensionisti, i genitori separati in Valle sono oltre il 70% è la maggioranza non può permettersi un tenore di vita dignitoso per sé stessi e per i figli quando sono con loro ed ogni anno in Valle troppi genitori sparati si tolgono la vita. Il resto sono solo “giochini” di Palazzo che offendono gli onesti cittadini.

 


Ubaldo Valentini,

pres. Associazione Genitori Separati per la Tutela dei Minori (aps)

 

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