Almeno a Natale rispettiamo i bambini

 

Le feste natalizie suscitano inevitabilmente in tutti noi il piacere dei doni, la gioia di vivere un momento magico che si rinnova ogni anno, la ricerca di momenti da condividere con amici e familiari e alimentano il desiderio del rispetto dei bambini e delle loro aspirazioni. I bambini sono al centro dell’attenzione e i media contribuiscono a creare un clima tutto particolare, che, però, non sempre corrisponde alla realtà: tanti bambini privati della presenza gioiosa di ambedue i genitori sono dimenticati, perché disturberebbero la sceneggiata natalizia. Tutto è programmato, comprese le emozioni, e si deve parlare solo di cose belle, anche se queste, purtroppo, tali non sono per le situazioni familiari conflittuali, a causa di separazioni e affidi non rispettosi della bigenitorialità e della cogenitorialità.

Molte associazioni o enti nazionali ed internazionali, cd. umanitarie, utilizzano crudelmente i minori, in campagne pubblicitarie sulle televisioni e sulla stampa, per incrementare la raccolta di fondi per i bambini del mondo senza mezzi di sussistenza, destinati alla morte anche per la mancanza di medicinali. Le donazioni, di pochi euro, devono essere fatte chiamando i numeri della telefonia fissa e mobile. In realtà, essendo piccola la cifra richiesta e giocando su una emozione liberatoria suscitata da immagini di bambini denutriti e malati posti in primo piano, le somme raccolte sono elevate.

Nessuno ci dice, poi, a quanto ammontino queste somme, sul loro effettivo utilizzo e se la telefonia coinvolta ne trattenga una percentuale e quanto costa la pubblicizzazione dell’iniziativa. In definitiva, in nome della dovuta trasparenza, tutti devono sapere quanto effettivamente arriva a chi organizza queste raccolte, tolti i costi per la realizzazione, e come la somma viene spesa per i bambini poveri del mondo, facendoci sapere chi controlla la loro corretta utilizzazione. A Natale, queste raccolte trovano un clima favorevole, poiché tutti siamo più buoni e disposti a liberare le tasche dagli spiccioli, che, assommati, diventano somme ingenti.

I doni sono il simbolo di queste particolari feste e, confessiamolo, fanno piacere a chi li riceve e a chi può farli. I bambini aspettano la mattina di Natale per scoprire i regali ricevuti e i genitori confidano nelle loro scelte per stupirli. Per la stragrande maggioranza dei figli dei separati la musica è diversa, poiché, spesso, il genitore non convivente con loro non può soddisfare i loro desideri per mancanza di soldi e si deve limitare a regalini poco costosi e i figli, talvolta, non sempre riescono a comprenderne le ragioni, anche per l’azione malevola del genitore collocatario.

Non ha alcun senso parlare di letterine a Gesù Bambino e a Babbo Natale per chiedere i doni desiderati. Ciò contribuisce a mettere in cattiva luce il Salvatore e Babbo Natale, poiché non soddisfano i loro innocenti desideri.

Il Natale è da sempre una festa discriminatrice (non parlo dell’aspetto religioso, che, invece, sollecita fraternità e uguaglianza), poiché evidenzia in modo arrogante le disuguaglianze e la povertà degli esclusi, di fatto, alla gioia natalizia.

Comunque, sinceri auguri a tutti i figli che non possono trascorrere queste festività serenamente con ambedue i genitori e ai genitori non più conviventi, che, troppo spesso, sono emarginati dai propri figli per scelte inique delle istituzioni che, invece, dovrebbero tutelarli. Auguri a tutti.

 

Ubaldo Valentini, presidente Associazione Genitori Separati per la Tutela dei Minori (aps)
(347.6504095 – Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.)

 

Pin It

 

-  STRUMENTI
app mobile

 

Società editrice: Italiashop.net di Camilli Marco
registrata al Tribunale di Aosta N° 01/05 del 21 Gennaio 2005
P.IVA 01000080075