In Regione è fatto divieto di nominare i separati


La maggioranza che governa la Regione (con la partecipazione della sinistra e con l’appoggio strumentale dell’estrema sinistra) si mette sempre in evidenza per negare i diritti dei padri separati, che, oggi, in Valle d'Aosta, rappresentano il 70% dei genitori con figli, perseguitati dalle istituzioni e, molti di loro,  costretti a vivere in una ingiustificata miseria.

L’assessore alle politiche sociali, per salvarsi la faccia, cerca, con sfacciata disinvoltura, di negare questa emergenza sociale e sostiene che, tutto sommato, esistono i sussidi per i separati, guardandosi bene dallo specificare che esistono sì, ma solo per le donne separate. Sussidi di cui l’altro genitore non viene informato nel rispetto della privacy materna, anche se i figli sono anche suoi e, quindi, la citata riservatezza non è applicabile. Forse, in Regione, gli amministratori non conoscono nemmeno le leggi nazionali e molti consiglieri – ognuno dei quali rappresenta una manciata (circa 3.600) di cittadini, come una piccola parrocchia di una diocesi non grande – non conoscono nemmeno le reali emergenze della VdA. L'intera regione ha gli abitanti (125.666) di un quartiere periferico di una grande città italiana ed elegge trentacinque consiglieri (in Lombardia con 10,06 milioni di abitanti vengono eletti n. 80, mentre il lazio, con 5,9 milioni di abitanti, n. 50, la Sicilia ne elegge n. 70 con 5 milioni di abitanti), che ci costano circa 20 milioni all’anno, ma, nonostante ciò, molti ben pagati rappresentanti dei cittadini non hanno tempo o capacità di cogliere le emergenze sociali e provvedervi. Alcuni esempi? Eccoli.

La politica, da anni sollecitata dai tanti padri disperati, ridotti in miseria da iniqui provvedimenti economici e dall’estromissione dai propri figli, continua ad ignorarli e lo ha fatto anche in questi giorni, quando ha bocciato l’o.d.g. del consigliere Andrea Manfrin, capogruppo della Lega, con il quale si chiedeva che nel "Piano regionale per la Salute e il Benessere Sociale in Valle d'Aosta 2022/2025", oggetto della discussione, venisse esplicitamente prevista una misura per provvedere “alla condizione di marginalità ed esclusione di molti genitori separati sono spesso costretti a indebitarsi fino ad arrivare a un impoverimento tale da costringere alcuni di loro a vivere in auto o per strada … che non possono vedere i figli per effetto delle denunce dell'ex coniuge che, dopo accertamenti, risultano essere false; sono numerosi i genitori separati, soprattutto padri, che si tolgono la vita a causa dell’impossibilità di vedere i propri figli … una promozione del rispetto del principio della bigenitorialità, da intendersi quale presenza comune dei genitori nella vita del figlio”.

Un altro ordine del giorno del capogruppo Manfrin chiedeva, a ventisette anni dalla morte, di porre una stele nel giardino antistante il tribunale di Aosta (di proprietà regionale) in ricordo di Antonio Sonatore, padre separato a cui avevano tolto anche la potestà genitoriale, che, il 7 aprile 1996 (giorno di Pasqua), si era dato fuoco a fianco dell’ingresso di quel tribunale che gli aveva negato il diritto alla genitorialità. Il suo gesto estremo, il primo in Italia, è ricordato in tutto il mondo ogni 7 aprile dai padri estromessi dai propri figli. Nel mondo conoscono Antonio Sonatore, ma non ad Aosta, dove c’è chi continua a mettere veti assurdi a qualsiasi iniziativa, facendo pressioni anche sul potere politico, invece di far chiarezza su questo tragico avvenimento. La giunta, affiancata da due politiche di rango, meglio sarebbe dire di genere, ha rigettato l’o.d.g. Gesto assurdo e incomprensibile, poiché si continua a gettare fango su questo padre con il silenzio e l’ostruzionismo. Sarebbe il caso di chiedergli scusa. Per il 30 anniversario organizzeremo una forte manifestazione ad Aosta, con la partecipazione di giudici, legali ed altre organizzazioni.

Per uscire da questa situazione, occorre un drastico cambio di rotta da parte della ben informata magistratura civile, penale ed amministrativa affinché concorra al mettere fine – ma sul serio – al mercato esistente all’ombra delle separazioni e dell’affido dei minori.

La maggioranza (con il supporto delle novelle rivoluzionarie) ha bocciato queste proposte, dimostrando che, in una regione che non avrebbe più alcuna ragione di esistere, certe problematiche, spesso drammatiche, come nel mondo dei separati, non hanno rilevanza sociale, soprattutto perché certe proposte vengono fatte dall’opposizione. Peccato che la maggioranza e la sinistra che di fatto ne fa parte non abbiano la capacità di rilevare la gravità di situazioni estreme e l’urgenza di certi provvedimenti.

Deve finire anche il mercato dei finanziamenti elargiti dai vari assessorati – e, spesso, sempre alle stesse persone (madri) – su suggerimento dei servizi sociali, notoriamente discriminatori e ideologicamente schierati con certe strutture associative e con certi schieramenti politici, anche di sinistra.

Da qui l’urgenza della istituzione di Registro unico regionale dei contributi e delle agevolazioni elargite ai cittadini in difficoltà, anche per evitare che una stessa persona, a vario titolo, per contributi vari, percepisca annualmente somme di circa €. 20.000. Siamo in presenza di un illegale abuso, legalizzato dal silenzio e dalla inoperatività degli amministratori (a cui compete il monitoraggio), delle forze dell’ordine e delle autorità giudiziarie competenti.

I cittadini non possono più stare con le mani in mano e le pubbliche amministrazioni devono rendere pubblico lo sperpero dei soldi pubblici e inchiodare, in ogni sede, gli amministratori alle proprie responsabilità.

Altrimenti i suicidi di padri separati non si ridurranno in Vale d'Aosta e non si farà chiarezza su un passato tappezzato da negligenze ed assurdi egoismi. La paternità va rispettata, da tutti.

 

Ubaldo Valentini, presidente “Associazione Genitori Separati per la Tutela dei Minori (aps)”
contatti: tl. 347.6504095, Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo., www.genitoriseparati.it. - 5x1000: C.F. 94077010547

 

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