Lasciarsi pensando ai figli

Ci sono pervenute numerose considerazione sullo spot della pesca per sottolineare, in modo quasi univoco, la pretestuosità delle polemiche sul messaggio pubblicitario della Esselunga e, l’opportunità (sarebbe meglio dire l’urgenza) di un serio dibattito sulla possibilità di lasciarsi pensando ai figli, cioè di rimanere genitori, cercando di attenuare la rabbia che cova nella coppia dei genitori che non convivono più con i figli. La conflittualità, talvolta incontenibile, è un’arma che uno dei genitori, con la benevolenza di magistrati, psicologi e assistenti sociali, spesso sfrutta per combattere l’altro genitore, senza tener conto del danno, talvolta irreparabile, provocato nei minori che vengono utilizzati per rivendicazioni e/o vendette, che nulla hanno a che vedere con il benessere dei figli, che ogni genitore dovrebbe tutelare.

E’ possibile tutelare i diritti extra-figli, ricorrendo al tribunale per avere giustizia nei rapporti precedenti la fine della convivenza, tenendoli, però, ben separati dagli inalienabili diritti dei minori ai quali rimane integro il diritto alla serenità anche quando la famiglia si separa. I figli non possono essere utilizzati per dare sfogo ad una vendetta che, in quanto tale, non è mai giustificata. La vendetta strumentalizza la giustizia, ma non la rispetta.

La fine della convivenza dei genitori è un fatto doloroso, sia per il genitore che per i figli, che non può essere aggravato da iniziative che nulla hanno a che vedere con il benessere di quest’ultimi. Una volta attuata la scissione del nucleo familiare per la stragrande maggioranza dei casi, sarebbe ingenuo pensare che i genitori possano tornare a vivere assieme e, di conseguenza, l’affido dei figli deve essere fatto con oculatezza per estromettere tematiche non pertinenti, utilizzando la ragione più che l’istinto, come, invece, purtroppo, accade nei tribunali e nella società, che non sempre riesce a comprendere le esigenze dei minori. L’affido non è frutto di un istinto, ma è conseguenza di un progetto educativo dei figli, i cui diritti dovrebbero essere rispettati o fatti rispettare dalle istituzioni.

Occorre una diversa cultura sui minori e sul modo di lasciarsi dei genitori, che deve essere guidato o imposto a tutela dei figli quando i genitori non riescono a liberarsi da rivendicazioni, spesso esagerate e quasi sempre di natura economica. La fine della convivenza avviene nel 55/60% delle coppie con figli, anche in quelle alle seconde o terze convivenze. Un fatto, questo, che non può essere ignorato né da parte dei genitori, in primis, che da parte della società strutturata, che va dalle agenzie educative, ai servizi sociali, ai tribunali, alla scuola (che deve ripensare profondamente l’importante ruolo dell’educazione civica), ai politici, al comune cittadino.

Il cambio di cultura per lasciarsi pensando ai figli deve essere stimolato ed aiutato anche con un diverso modo di gestire gli affidi nei tribunali, dove il superiore interesse dei minori è solo un formale pretesto che non rassicura nessuno, soprattutto chi lo sperimenta sulla pelle sua e dei propri figli, che affianca l’altra scritta, obsoleta e quasi offensiva in tantissimi casi, presente in tutte le aule dei tribunali La Giustizia è uguale per tutti.

Lasciarsi nella coppia è un fatto possibile e prevedibile, ma non è possibile farlo non pensando ai figli, al loro equilibrio psico-fisico e al loro diritto di poter continuare a sperare assieme ad ambedue i genitori, che, invece di combattersi su tutto, collaborano tra loro per la crescita serena dei figli, perché finisce l’amore fra loro, ma non quello verso i figli. Si è genitori per tutta la vita, considerando anche che non sono stati i figli a chiederci di metterli al mondo. Non conta se è stato fatto per amore, per sbaglio o per caso, loro ci sono e dobbiamo educarci, noi adulti, a riconoscere che ci sono e dobbiamo, sempre, cantare la nostra gioia per la loro esistenza, anche quando, quasi sempre per nostra colpa, ci procura tante preoccupazioni e rimpianti.

Lasciarsi non pensando ai figli è un gesto di viltà.

 

Ubaldo Valentini, presidente Associazione Genitori Separati per la Tutela dei Minori (aps)
Contatti: tel. 347.6504095, Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo., www.genitoriseparati.it

 

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