Lo stato di salute generale è buono, pur con qualche criticità per i corsi fortemente modificati
I torrenti della Valle d'Aosta sono, per la maggior parte, in buona salute. L'Arpa - Agenzia regionale per la protezione dell'ambiente - lo stabilisce nell'aggiornamento al 2024 dello stato di qualità dei torrenti sul territorio.
Il monitoraggio riguarda 72 corpi idrici tra torrenti naturali (53) e Cifm, ovvero Corpi idrici fortemente modificati (19). Come viene valutato il loro stato di qualità? Serve definire il valore più basso dello stato ecologico, o potenziale ecologico, e il suo stato chimico. «Allo stato attuale, considerato che tutti i corpi idrici monitorati presentano uno stato chimico buono, lo stato/potenziale ecologico è quello che determina lo stato ambientale complessivo», riporta l'Arpa.
Tutti i torrenti raggiungono lo stato chimico "buono". In parallelo l'83 per cento dei corsi d'acqua rientra "nello stato ecologico buono e potenziale ecologico buono e oltre". Tuttavia, tenendo conto solo dei torrenti fortemente modificati monitorati tra il 2020 e il 2024, più della metà "non raggiunge il buon potenziale ecologico".
Nell'aggiornamento pubblicato l'Arpa osserva che "più del 50% dei corpi idrici fortemente modificati, detti Cifm, monitorati e conclusi tra il 2020 e il 2024 non raggiunge il buon potenziale ecologico". Le criticità in particolare riguardano la parte finale dei torrenti che confluiscono nella Dora Baltea principalmente lungo la media Valle, dove sono presenti le zone più antropizzate. "Se da un lato i risultati ottenuti confermano quanto era atteso in relazione alla natura di questi corpi idrici ", in alcuni casi "lo stato di qualità è ulteriormente peggiorato per l’assenza di acqua in alveo".
Elena Giovinazzo