I nonni, nella crescita dei nipoti, rappresentano la continuità generazionale e familiare, soprattutto quando i genitori devono delegare alle strutture pubbliche e, purtroppo, spesso alla strada, anche l’educazione dei propri figli perché tra i tempi eccessivi per raggiungere il posto di lavoro e fare ritorno a casa non hanno la possibilità di stare a giocare e chiacchierare con i figli poiché al mattino escono da casa quando i figli ancora dormono e vi fanno ritorno, la sera, quando i minori sono andati già a letto. Il fine settimana è l’unica occasione per giocare con loro e fermarsi a parlare, ma non tutti possono avere questo previlegio, poiché talvolta, per mantener il posto di lavoro, devono sacrificare sia il sabato che la domenica e i figli, anche se adolescenti il venerdì e il sabato sera lo trascorrono fuori casa con gli amici e la domenica mattina, rientrando all’alba, dormono.
Con la scarsa presenza dei genitori viene meno il controllo, puntuale e non sporadico, delle attività scolastiche ed extrascolastiche dei propri figli. Il genitore che non può trascorrere del proficuo tempo libero in casa non può controllare le frequentazioni pomeridiane e serali dei figli, il tempo che dedicano allo studio, l’uso che fanno dei mezzi di comunicazione e, spesso, nemmeno riescono a seguire il loro andamento scolastico e confrontarsi, in modo sereno e continuato, con loro sulle tematiche di attualità. La minore presenza con i figli induce il genitore, che spesso si sente in colpa per la sua forzata assenza, ad essere economicamente più generoso senza, talvolta, chiedersi dell’utilizzo che ne viene fatto di quel danaro. I genitori sono due e, se i tempi liberi non coincidono, manca la possibilità di confrontarsi seriamente sulla gestione dell’educazione dei propri figli. In questo attuale contesto sociale manca, ai minori, una stabile presenza adulta, incisiva e credibile come possono essere i genitori, e in grado di seguirli nella sfuggente crescita giovanile.
I nonni diventano sempre più un supporto a nipoti e figli e possono svolgere, quando si permette loro di farlo, un ruolo fondamentale nella crescita dei nipoti perché mediano la loro spontanea vivacità con l’esigenza di stabilità che i genitori non sempre possono garantire loro.
I nonni, pensionati e sempre più giovani, hanno tempo e voglia di inserirsi nel contesto familiare dei nipoti (senza far venir meno la dovuta discrezione) non solo a livello affettivo ed economico, come da sempre stanno facendo, ma anche nella gestione dei nipoti per mediare tra l’eccessiva autodeterminazione dei minori e la stabilità di valori esistenziali irrinunciabili ma indispensabili.
La figura dei nonni va recuperata per fornire ai nipoti sicurezza, affetto ma anche certezze da rispettare in una società dove i legami familiari troppo spesso vengono vissuti in modo del tutto originale senza tener conto di una cultura familiare che si può accantonare ma non eliminare. E’ opportuno aprire un dibattito sul ruolo dei nonni nella società in rapida evoluzione, incentrata sui diritti e poco attenta ai doveri, individuali e sociali. Una nuova cultura sulla presenza dei nonni che va vista non limitativa delle facoltà genitoriali ma come un contributo, talvolta insostituibile, che necessita, però, di essere liberata da arcaici preconcetti e da una indecifrabile paura che talvolta condiziona l’azione dei nonni, dei figli e dei nipoti.
Riscopriamo la positività dei nonni come educatori e portatori di valori perenni che nessuno può distruggere. Per farlo, però, occorre volontà e competenza socio-culturale.
Il ruolo dei nonni, la cui presenza è, per ogni nipote, rassicurante, educativa e propositiva, va reinterpretata soprattutto quando i minori hanno i genitori separati e conflittuali tra loro che, spesso, vietano di stare con loro. In questo contesto familiare, i nonni, oltre ad essere un supporto logistico per gestire il tempo libero e la scuola, diventano indispensabili per evitare che la solitudine diventi una componente pericolosa per i minori e per divenire un punto di riferimento sicuro e costruttivo tra le tante carte bollate. I giudici, nell’emettere i provvedimenti di affido e del diritto di visita, dovrebbero riservare un diritto di visita certo e settimanale per fare stare assieme nipoti e nonni. La conflittualità dei genitori spesso porta senza alcun plausibile motivo uno di loro a vietare ai figli di sentire al telefono, vedere e frequentare i rispettivi nonni. I nonni non possono essere un mezzo di vendetta ma devono essere visti nel loro ruolo positivo come coadiuvanti dei genitori nell’educazione dei minori con tutto ciò che comporta.
Molti nonni ci contattano perché sono stati tagliati fuori dai nipoti e vorrebbero vederli, parlare con loro e aiutarli a crescere visto che i loro figli, genitori non più conviventi, glielo vietano. L’art. 337 ter e ss. c.c. prevede che il giudice possa stabilire, nella sentenza di separazione/divorzio, la regolamentazione dei rapporti fra ascendenti e nipoti, soprattutto quando l’altro genitore si oppone, purché non ci siano motivi di inidoneità.
Il ricorso al tribunale da parte dei nonni che vogliono frequentare e parlare con i nipoti è possibile e la nostra associazione è a disposizione dei nonni richiedenti il diritto di frequentazione dei nipoti. Per evitare inutili spese, poiché per presentare una istanza occorre l’avvocato, si chiede ai giudici e agli avvocati di inserire questa clausola direttamente nelle sentenze di separazione, divorzio e affido dei minori per confermare la necessità e insostituibilità dei nonni.
Ubaldo Valentini, pres. Associazione Genitori Separati per la Tutela dei Minori (aps),
tl. 347.6504095,



