Gastroenteriti infettive: le cause, i sintomi, la cura e la prevenzione

La Salute su Aostaoggi.it - A cura del dott. Franco Brinato


Le gastroenteriti sono infezioni molto comuni e altamente contagiose che interessano lo stomaco e l'intestino e sono caratterizzate da sintomi quali nausea, vomito e diarrea. La malattia ha un'incidenza stagionale con picchi in inverno e durante le stagioni calde, in quest'ultimo caso favorite dal maggior consumo di cibi fuori casa. Possono essere causate da numerosi microorganismi patogeni (virus, batteri, parassiti) e colpiscono soggetti di qualsiasi età e sesso.

Nella maggior parte degli episodi si tratta d'infezione a risoluzione spontanea, ma in caso di persistenza dei sintomi, soprattutto nei bambini e negli anziani, se non trattata porta a una delle conseguenze più temute: la disidratazione, cioè la perdita consistente di acqua e sali dall'organismo, spesso causa di ricoveri e decessi soprattutto nelle persone anziane.

Solo in Italia si stima che il virus sia causa di circa 300.000 casi di gastroenterite l'anno; nei paesi in via di sviluppo le gastroenteriti costiuiscono la più frequente causa di morte in età pediatrica.

Che cosa è la gastroenterite acuta infettiva?

La gastroenterite è una malattia caratterizzata da un'infiammazione del tratto gastrointestinale provocata principalmente da virus e batteri o parassiti e che coinvolge sia lo stomaco sia l'intestino.

gastroenterite

Quali sono le cause?

Gli agenti patogeni che possono provocare una gastroenterite in effetti sono numerosi; nel 70% dei casi l'infezione è di tipo virale e nel 30% è di origine batterica o parassitaria. Questi microorganismi arrivano nell'intestino spesso per via orale e danneggiano le cellule che ne formano le pareti. Di conseguenza i fluidi fuoriescono dalle cellule danneggiate per riversarsi nel lume intestinale, producendo diarrea. Il danno può essere diretto, come nel caso dei virus, ma può verificarsi anche tramite la produzione di tossine che secondariamente danneggiano le cellule intestinali, come in molti casi d'infezione sostenuta da batteri.

Nei Paesi industrializzati i virus sono gli agenti più frequentemente responsabili di gastroenterite acute nella stagione invernale. I bambini sotto i cinque anni sono i più colpiti e i virus più frequenti sono i rotavirus. I Norovirus sono invece una causa comune di gastroenterite sia tra i bambini sia tra gli adulti. Queste forme sono chiamate impropriamente "influenza intestinale", ma in effetti non sono causate dal virus influenzale. Durante le stagioni calde la causa più frequente di gastroenterite è dovuta ai batteri (salmonella, campylobacter, escherichia coli patogeni, clostridium diffile, clostridium perfringens, bacillus cereus, vibrio cholera, bacteroides fragilis, yersinia enterocolitia, shigella) ed è distinta dalle forme virali perché più aggressiva e più frequentemente associata a febbre alta. Altre cause sono alcuni parassiti (giardia, entamoeba histolytia, cryprosporidium). Anche l'uso prolungato di antibiotici spesso sono all'origine di gastroenteriti battriche, frequenti nei soggeti anziani ospedalizzati.

 

Come ci si contagia?

La via di trasmissione più frequente è la via oro-fecale: virus, batteri e parassiti eliminati con le feci da animali malati o portatori sani giungono per via orale nell'apparato digerente del soggetto sano. Tipicamente questo avviene tramite ingestione di cibo o acqua contaminati. I mezzi con i quali la malattia giunge all'uomo sono diversi: contatto con feci, mani sporche e contaminate, ingestione di cibo nel quale è già presente l'agente patogeno, liquidi contaminati, mosche e altri insetti volanti, scarafaggi, oggetti e superfici sporchi o infetti a causa delle feci, rapporti sessuali.

La contaminazione del cibo può avvenire in diversi modi. Uno dei più frequent è il seguente: le feci di soggetti malati finiscono nell'ambiente, contaminando i terreni sui quali vengono coltivati vegetali o mandati al pascolo gli animali che verranno poi mangiati dall'uomo, oppure l'acqua che verrà successivamente ingerita.

Infine l'infezione può essere contratta via mani-bocca per contatto con superfici o oggetti contaminati. Portare alla bocca cibo contaminato da mani non lavate (ma anche un bicchiere, una stoviglia o una posata maneggiate da mani contaminate da virus o battri della gastroenterite) può rappresentare un importante fattore di rischio. Lo stesso vale anche per l'ingestione di alimenti (uova e prodotti i base di uova crude) toccati dagli insetti che possono trasportare l'agente patogeno. Una mosca ad esempio può posarsi su del cibo dopo essere stata su una superficie infetta. Un ulteriore problema è dato dalla frequente abitudine dei bambini di portarsi le mani alla bocca.

I fattori che favoriscono la trasmissione della malattia sono: scarse condizioni igieniche nella preparazione dei cibi e dei luoghi dove sono preparati, abitudini igieniche e alimentari personali, eventuali viaggi all'estero, uso di feci animali come fertilizzante, scarsa manutenzione della rete fognaria o dell'approvvigionamento idrico, alcune pratiche sessuali.

Con quali sintomi si manifesta?

Il sintomo più comune è la diarrea, cioè l'emissione di feci non formate diverse volte al giorno (5-10 scariche nell'arco di ventiquattro ore). La febbre, in forma lieve, è spesso presente insieme al vomito e la nausea, soprattutto nelle forme di origine virale. Possono inoltre essere presenti dolori addominali sotto forma di crampi.

Nelle forme di origine batterica la febbre è frequente con picchi fino a 40°C e la diarrea dura molto più a lungo; non mancano stanchezza, senso di spossatezza e dolori muscolari. Spesso il soggetto riferisce la sensazione di avere l'influenza. In alcuni casi può essere presente sangue nelle feci.

Quali sono le complicanze?

Le gastroenteriti, almeno nei Paesi industrializzati, generalmente si risolvono spontaneamente soprattutto nei soggetti adulti e in buona salute e non lasciano conseguenze. Infatti solo il 10% delle persone colpite si rivolge al medico e solo il 7% di queste sono ricoverate per conseguenze legate alla malattia. La complicanza principale, in particolare nei bambini e nei soggetti fragili, è la disidratazione, cioè un eccessivo impoverimento dell'acqua corporea che in condizioni normali costiuisce il 70% in peso nel soggetto adulto e l'80% nel bambino.

Fattori di rischio che favoriscono l'infezione e le complicanze

Anche se la gastroenterite può colpire a qualsiasi età, ci sono fasce di popolazione maggiormente a rischio di contrarla quali i neonati, i bambini in età prescolare e gli anziani. Ciò è dovuto al fatto che il sistema immunitario non è completamente maturo prima dei sei anni e che tende a diventare meno efficiente con il passare dell'età. Inoltre sono più vulnerabili a sviluppare un'infezione intestinale le persone le cui difese immunitarie sono ridotte a causa di malattie gravi (per esempio AIDS) oppure dei farmaci che stanno assumendo (per esempio, chemioterapia) che riducono fortemente le difese immunitarie.

Quando preoccuparsi?

Particolare attenzione deve essere data ai bambini e agli anziani e ai malati cronici, che sono i soggetti più a rischio. La persistenza di diarrea per più di cinque giorni con febbre è un motivo per preoccuparsi. Deve essere inoltre prontamente sottoposto all'attenzione del pediatra o del medico di primo soccorso il bambino con diarrea, soffrente, irritato, con cute fredda, secchezza delle labbra e delle mucose, aumento del battito cardiaco, riduzione della lacrimazione, sonnolenza eccessiva, scarsa emissione d'urina e perdita di peso. In questo caso il medico, effettuati alcuni esami del sangue, procederà con la correzione delle perdite di acqua e di sali per mezzo d'infusione di liquidi per via endovenosa.

Nei neonati e nei bambini molto piccoli i segni di disidratazione sono: l'infossamento della fontanella sulla sommità del capo, il pianto senza lacrime, l'aspetto disidratato di cute e mucose, il pannolino che rimane asciutto per più di tre ore.

Nel soggetto anziano i sintomi d'allarme sono: sete eccessiva, pelle e cavo ascellare asciutti, lingua solcata, scarsa emissione di urina, occhi infossati, vertigini e pressione arteriosa bassa, confusione mentale e letargia.

Che cosa fare in caso di gastroenterite?

Nella maggior parte dei casi si tratta d'infezione a risoluzione spontanea. Nelle forme leggere non complicate, la diarrea può essere trattta con l'uso di probiotici (fermenti lattici a base di lattobacilli) ossia microorganismi in grado di migliorare l'equilibrio della fibra battrica intestinale alterata. Nelle forme gravi e complicate con segni di disidratazione, è necessario intervenire immediatamente con la somministrazione abbondante di liquidi per via endovenosa. Nei soggetti a rischio (bambini, anziani, immunodepressi) possono essere prescritti antibiotici se la causa è batterica e, in caso di vomito incoercibile, è ammesso l'utiizzo di farmaci antivomito. Nelle forme virali al contrario gli antibiotici non vanno usati perché non hanno effetto.

Per quando riguarda la dieta, dopo e durante un episodio di gastroenterite evitare di assumere bevande zuccherate e a base di frutta perché possono aggravare la diarrea. Dopo aver provveduto a una adeguata idratazione, si può riprendere a mangiare, meglio se in pasti piccoli e frazionati (es. sei pasti al giorno), alimenti solidi ed astringenti (es. patate lesse, riso bollito, banane, crackers, pollo, succhi di limone) ed evitando cibi difficili da digerire come grassi e proteine. In caso di vomito è consigliabile non alimentarsi, ma è necessario assumere liquidi. Se diarrea e febbre persistono, è necessario eseguire l'esame delle feci per isolare il germe responsabile ed iniziare, in caso d'infezione batterica, una terapia antibiotica mirata.

Come prevenire la gastroenterite infettiva?

Per evitare di contrarre la malattia, la prevenzione è fondamentale. Il modo migliore è seguire alcune semplici norme igieniche e comportamentali come:

  • Lavarsi sempre le mani dopo essere stati al bagno e prima di mangiare o manipolare il cibo;
  • Pulire e disinfettare la toilette e il coperchio del water dopo un episodio di vomito o di diarrea;
  • Comportarsi allo stesso modo di quando si utiizza un bagno pubblico ed evitare, dopo essersi lavati le mani, di toccare le maniglie delle porte (sono le superfici dove facilmente si trovano virus e batteri);
  • Fare massima attenzione alla conservazione dei cibi (come regola è bene non consumare carne, insalate, salse che siano state tenute a temperatura ambiente per più di due ore);
  • Conservare correttamente i cibi a temperatura ottimale mantenendo la temperatura del frigorifero tra 1 e 4°C;
  • Evitare di consumare cibi crudi nei ristoranti e fuori l'ambiente domestico;
  • Non condividere tovaglioli, bicchieri, posate e stoviglie;
  • Quando si viaggia in zone con scarse condizioni igieniche, bere solo acqua in bottiglia (evitare anche il ghiaccio) e non consumare verdure crude e frutta sbucciata;
  • In caso di assistenza a bambini o anziani con gastroenterite, utiizzare guanti e lavarsi accuratamente le mani;
  • Evitare di toccare escrementi di animali anche se domestici (cani e gatti possono essere portatori sani di microorganismi capaci di trasmettere la malattia);
  • Nel caso di gastroenterite dovute al consumo di cibi, e soprattutto se più componenti della famiglia hanno consumato lo stesso alimento e presentano i sintomi di gastroenterite, avvisare immediatamente il reparto di sanità pubblica del comune di appartenenza o rivolgersi al proprio medico, avendo cura di conservare i cibi avanzati affiché possano essere sottposti ai dovuti controlli.

Una misura effice e sicura per prevenire la gastroenterite da Rotavirus è la vaccinazione che dal 2009 è raccomandata dall'Organizzazione Mondiale della Sanità ai bambini di tutto il mondo.



dott. Franco Brinato
specialista in medicina d’Emergenza Urgenza e dirigente medico della struttura complessa di Medicina d'emergenza e Pronto Soccorso

 

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