La ripresa del turismo in Val d’Aosta, tra investimenti e qualche timore

 


La ripresa del turismo è finalmente arrivata, anche se i timori e le incertezze erano tante al riguardo. Il periodo della pandemia è stato lungo e difficile da superare, soprattutto per le imprese legate al turismo e alle attività di socializzazione. Diverse attività hanno dovuto chiudere i battenti, mentre altre sono sopravvissute riducendo al minimo il personale e i servizi offerti. In ogni caso, stringere i denti ha dato i suoi risultati: i mesi di giugno e luglio del 2022 sono stati positivi, a tal punto da superare i risultati registrati negli ultimi 15 anni.

A fare da traino sono stati soprattutto i turisti stranieri, che nell’ultimo biennio hanno latitato a causa delle restrizioni e dei rischi legati alla pandemia. Un ottimo incentivo per gli operatori del settore per mettersi d’impegno e imparare l’inglese, dato che il turismo estero è cresciuto di oltre il 73% e le presenze di oltre l’80%. Una bella boccata di ossigeno per tutti: anche se i benefici del turismo vengono spesso collegati solo a chi opera nel settore, in realtà è tutta l’economia della nostra regione che ne va a beneficiare.

Va aggiunto che anche i turisti italiani sono cresciuti, ma in misura più contenuta.

L’effetto per il turismo italiano è stato infatti inverso, visto che quella trascorsa è stata la prima estate in cui è stato possibile recarsi all’estero abbastanza tranquillamente. Le regioni che hanno apportato un maggiore flusso di turisti dall’Italia sono state, anche storicamente, Lombardia, Piemonte e Liguria. Il trend positivo aveva iniziato a farsi sentire già a primavera, quando i più coraggiosi hanno osato varcare le Alpi e tornare nella loro amata Italia, il Bel Paese che non perde mai fascino.

La ripresa del turismo in Val d’Aosta, tra investimenti e qualche timore

 

Il punto interrogativo della Russia

La Valle d’Aosta è una meta che offre tutto quello che un turista può desiderare. Oltre allo spirito accogliente dei suoi abitanti, ci sono la natura, la storia e l’arte. La cucina e le tradizioni tipiche del luogo affascinano anche i visitatori più esigenti, non importa da quale parte del mondo arrivino. Le montagne di cui la nostra regione è ricca contano 7 vette che superano i 4.000 metri di altezza, mentre gli oltre 300 ghiacciai regalano degli scenari mozzafiato. Dal punto di vista storico, tante sono le tracce dell’Impero romano, tra cui gli antichi castelli.

Non stupisce quindi che anche i turisti di Russia e Ucraina siano stati per diversi anni assidui frequentatori delle nostre terre, ma ormai l’incertezza sul loro afflusso regna da oltre due anni. Il primo stop è arrivato con la pandemia: mentre i turisti di altri Paesi hanno potuto superare i confini grazie al certificato vaccinale, per Russia e Ucraina questo è stato impossibile, dato che i loro vaccino non è stato riconosciuto dall’Unione europea. Il turismo dell’Est in realtà si concentra più durante l’inverno, quando erano attive le maggiori restrizioni, ma in estate è stato impossibile recuperare quindi il viaggio.

Ora le incertezze derivano dalla situazione politica attuale. Seppure nella speranza che possa risolversi quanto prima, purtroppo siamo tutti consapevoli che la delicatezza della questione richiede tempo, e ancora di più bisognerà attendere per vedere la situazione tornare alla normalità. La questione russa ha colpito gli operatori del settore turistico doppiamente però, anche a causa dell’aumento delle bollette delle utenze. In proposito, la maggior parte degli albergatori ha deciso di non applicare dei rincari, una scelta che si fa apprezzare senz’altro, ma che forse sarà più difficile da mantenere con la stagione che abbiamo davanti. Se finora i consumi del gas hanno riguardato solo l’acqua corrente, già nelle prossime settimane sarà necessario aumentare di molto il consumo del gas per la necessità di attivare i riscaldamenti. Nella speranza che qualche soluzione possa arrivare dal nuovo governo.

 

 

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