Mouv, "confermata debolezza Valle d'Aosta in trattative con Stato"

Elso GerandinAOSTA. Solo le province autonome di Trento e Bolzano e la Regione Trentino Alto Adige non devono partecipare al risanamento della finanza pubblica se le richieste dello Stato sono più onerose rispetto all'accordo stiuplato nel 2014. Lo sostiene il gruppo Mouv' a proposito di una recente sentenza della Corte costituzionale.

Come si legge in una nota del gruppo, «la Consulta, nel ribadire il principio secondo cui - in termini generali - anche le Autonomie speciali, sebbene previa intesa, siano tenute a fornire il loro contributo finanziario per il risanamento della finanza pubblica, ha riconosciuto in maniera chiara e inequivocabile che per le sole Province di Trento e Bolzano e per la Regione Trentino Alto Adige/SüdTirol questo contributo non è dovuto, in quanto non possono esserci modifiche peggiorative in termini di contributo complessivo rispetto agli importi previsti dal Patto di Garanzia stipulato nel 2014».

Ciò, afferma Mouv', «conferma la debolezza della Valle d’Aosta nella trattativa finanziaria con Roma». Secondo il capogruppo Elso Gerandin «è mancata una volontà politica ad Aosta come nel comportamento dei parlamentari valdostani precedenti di trovare una soluzione negoziata e di lungo periodo a difesa dell’Autonomia finanziaria valdostana con prelievi statali che hanno usato i nostri soldi come un bancomat. Bisogna intervenire senza indugio per modificare la situazione».


redazione

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