Tiene il comparto turistico, male le costruzioni - Crediti crescono ma solo per le famiglie
AOSTA. Un 2014 difficile per il sistema produttivo della Valle d'Aosta, pur se migliore rispetto all'anno precedente, e una prima parte di 2015 che fa intravedere segnali timidi di recupero. E' la fotografia scattata dalla Banca d'Italia con il rapporto sull'economia regionale presentato oggi dal direttore della filiale valdostana, Gennaro Maria Argirò.
"Nel 2014 l'attività economica in Valle d'Aosta è rimasta complessivamente debole", è scritto nel rapporto, ed il Pil è ulteriormente sceso dello 0,2%. A frenare l'economia, la debolezza della domanda interna combinata alla bassa propensione all'esportazione a cui va ad aggiungersi la "lieve ripresa dei consumi delle famiglie" che però "non è stata sufficiente a recuperare la riduzione dell'anno precedente".
Il settore delle costruzioni continua ad essere il più toccato dalle difficoltà; nell'industria "l'attività è rimasta debole" e il fatturato è ancora lievemente calato mentre nel terziario "l'attività si è mantenusa su livelli contenuti". Quanto al comparto comparto turistico, il rapporto segnala "una sostanziale stabilità delle presenze" grazie all'arrivo di turisti dall'estero che compensano la diminuzione degli italiani.
A soffrire è anche l'agricoltura. In particolare la produzione di uva, citata nel rapporto, è crollata del 37,9 per cento e di riflesso quella di vino è scesa del 37,2%.
Bankitalia parallelamente osserva un aumento dell'occupazione che però "non è stato sufficiente ad assorbire la crescita dell'offerta" e infatti la disoccupazione fa segnare un + 0,7 per cento raggiungendo l'8,9 per cento.
Un altro capitolo del rapporto è dedicato ai crediti alle imprese alle famiglie. "Nel 2014 il credito alle imprese ha continuato ridursi, sebbene in misura meno intensa rispetto all'anno precedente", scrive Bankitalia. Per le famiglie al contrario il credito "ha ripreso a crescere" mentre i depositi bancari "sono rimasti sostanzialmente stabili".
Elena Giovinazzo
