Ruspe sul ghiacciaio Teodulo, duro intervento del Cipra

"Un ghiacciaio già in sofferenza scavato e manipolato pur di avere tutto pronto per lo scintillante spettacolo della Coppa del Mondo"

 

"Il Teodulo: un ghiacciaio già in sofferenza scavato e manipolato dalle ruspe per più di un mese, pur di avere tutto pronto per lo scintillante spettacolo della Coppa del Mondo di sci alpino 2023-2024 che inizierà l'11 novembre. Questo è il prezzo che deve pagare l'alta montagna per qualche scampolo di gara nell'era del riscaldamento climatico". Così il Cipra Italia interviene sui lavori di preparazione della pista tra Svizzera e Italia che ospiterà a novembre le gare della Coppa del mondo.

"Per almeno un mese  - evidenzia il Comitato internazionale per la protezione delle Alpi - le ruspe hanno scavato, movimentando e deformando il ghiacciaio pur di raggiungere lo scopo degli organizzatori. Forse anche facendo uso di esplosivo si sono fatti strada, eliminando così qualsiasi ostacolo si frapponesse, anche il fastidio di qualche lembo di roccia che affiorava dal ghiaccio". Ancora il Cipra: "Anche la neve asportata servirà al cantiere sempre in funzione, coperta con teloni pur di averla a disposizione per il grande spettacolo. Eppure siamo nel bel mezzo di un ghiacciaio, il ghiacciaio del Teodulo. Un corpo glaciale che come tutti gli altri presenti sulle Alpi è in forte sofferenza".

Vanda Bonardo, presidente del Comitato, aggiunge: "Questo grande luna park di alta quota riporta alla mente il gran ballo del Titanic, e non è retorica. Recenti studi ci raccontano di un tempo di 20-25 anni di sopravvivenza per lo sci da discesa nelle aree più in quota delle Alpi italiane ovvero quelle piemontesi e valdostane, per il resto delle montagne italiane finirà molto prima. Al di là del danno ambientale ci si domanda se in una sana economia ha senso che un'industria, per il bene del Paese necessariamente proiettata verso il futuro, insista con investimenti consistenti che non hanno speranza di futuro. Quella stessa industria che paradossalmente sta cercando di usare maggiori risorse naturali con l’intento di rendersi indipendente dalla natura”.



Clara Rossi

 

 

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