Valle d'Aosta, carcere di Brissogne: dove anche l'acqua potabile è un bene prezioso

Intervista di Aostaoggi.it alla direttrice Antonella Giordano

 

casa circondariale di Brissogne

Sono i familiari dei detenuti della casa circondariale di Brissogne a prendere posizione e denunciare le carenze igienico sanitarie in cui i loro cari devono vivere. «È così che si rispetta la dignità umana del detenuto in carcere?» si chiedono e vogliono che questa domanda arrivi a chi può fare qualcosa per restituire quel diritto inalienabile che spetta all’essere umano in quanto tale e che non si perde per un’azione, anche se gravissima.

Non è chiaro se nella casa circondariale questo meta-diritto sia davvero messo in discussione, ma di certo il diritto all’acqua potabile non può essere garantito dalla somministrazione di bottigliette d’acqua. Così la redazione decide di fidarsi di queste famiglie che parlano degli stessi problemi e intervista la direttrice della casa circondariale, la dottoressa Antonella Giordano.

 

Dottoressa, ci segnalano un grave problema di acqua potabile nella casa di Brissogne. Dai rubinetti l’acqua esce rosso rame e settimane fa è stato ricoverato in ospedale un detenuto con coliche renali: beveva da giorni l’acqua del lavandino.

Questa segnalazione del ricovero non mi risulta. Sono sempre stati effettuati dei rilievi sulla potabilità dell’acqua e più volte è stata interessata una ditta qualificata: in attesa degli accertamenti sono sempre state fornite bottigliette d’acqua potabile ai detenuti. Nel contempo è in corso una gara per l’efficientamento degli impianti e quindi verranno sostituite tutte le dorsali che sono datate, ma non incidono sulla potabilità dell’acqua perché quella è stata certificata.

 

Un altro problema riguarda l’acqua, ovvero la temperatura delle docce che ci raccontano essere ustionante.

Il discorso della regolamentazione dell’acqua rientra proprio in questi interventi che si stanno attuando. C’è un problema di termoregolazione dell’acqua, anche se non ci sono casi di ustioni certificate. Alcuni interventi sono già stati fatti, gli interventi definitivi sono in corso e verranno completati entro il 31 dicembre 2022. Abbiamo una gara d’appalto in corso per la definizione della nuova impiantistica idraulica e siamo già arrivati all’aggiudicazione provvisoria. In questa giorni si provvederà all’aggiudicazione definitiva per iniziare i lavori entro il mese. 

 

Si lamenta anche l’igiene del bagno: scarsa pulizia, niente carta igienica e ragnatele ovunque.

Le posso assicurare che ai detenuti viene data la dotazione igienica, anzi forse anche maggiore di quella prevista: l’abbiamo incrementata durante l’emergenza sanitaria anche di fronte all’impossibilità di alcune famiglie di recarsi ai colloqui, ma in ogni caso i detenuti sono stati impegnati in attività lavorative e hanno la possibilità di acquistare all’interno del sopravvitto. La dotazione era comunque superiore a quella prevista. Sono stati tra l’altro interessati i lavori di rifacimento e ritinteggiatura delle docce anche al fine di impegnare i detenuti lavoranti durante il lockdown e nel periodo successivo.

 

Infine, ci risulta che a nessun detenuto di Brissogne sia concessa l’opportunità rieducativa di essere ammesso a lavori all’esterno, come dipendente o lavoratore autonomo.

È un tema importante quello che sta sollevando perché più volte abbiamo incentivato le cooperative che gestiscono le attività lavorative e sensibilizzato il territorio sulla possibilità di attivare delle procedure di pubblica utilità. So, e questo è un dato importante e significativo, che il Presidente della Regione e la Ministra alla Giustizia il 4 maggio hanno sottoscritto un importante protocollo. Quindi l’avvio dei lavori, l’istituzione dell’osservatorio e l’attività in sinergia con il territorio sono tutte azioni che dovranno anche essere finalizzate a migliorare le possibilità di accesso verso soggetti terzi ed enti locali proprio per l’impegno dei detenuti anche in progetti di pubblica utilità.

 

 

Veronica Pederzolli

 

 

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