Il Comitato rilancia l'importanza di cambiare la legge elettorale regionale e chiede di prendere 'opportune decisioni' sulle proposte già depositate
Nei giorni in cui si rincorrono le notizie sulla non-crisi politica in Regione e sul rimpasto della giunta, il Comitato per la Riforma Elettorale torna a far sentire la propria voce.
«Da oltre un decennio e in particolare nelle ultime due legislature, nei quattro anni fra il 2018 e il 2022, la Valle d'Aosta vive una crisi politica e istituzionale molto grave» evidenzia, e «ora, dopo le elezioni del settembre 2020, viviamo l'ennesima situazione di forte incertezza politica e di difficoltà amministrativa».
«C’è un forte bisogno di stabilità e di chiarezza riguardo alle alleanze politiche», afferma il Comitato. «È quindi necessario approvare una legge elettorale regionale che preveda la dichiarazione preventiva delle alleanze, il programma di coalizione ed il nome del presidente proposto dalla coalizione».
«Sono da tempo depositate in Consiglio regionale - ricorda ancora il Comitato per la Riforma Elettorale - due proposte di legge che vanno in quella direzione e c'è, soprattutto, la richiesta di 3.300 elettori di indire un referendum consultivo su tale materia». Il cambio della norma sull'elezione dell'assemblea regionale valdostana «è una priorità per la Valle d'Aosta, permetterebbe di avere una maggioranza stabile che duri cinque anni, per riprendere a governare, e darebbe potere reale ai cittadini».
Il gruppo di coordinamento del Comitato spiega di aver «deciso di rilanciare con forza le iniziative per arrivare al referendum consultivo e alla riforma elettorale. Le delegazioni presenti (Azione, La Renaissance, Evolvendo, Fratelli d'Italia, Rete Civica) hanno deciso di riprendere le iniziative perché entro il mese di novembre si arrivi finalmente alle opportune decisioni».
E.G.
