E' ancora scontro politico sul referendum consultivo elettorale

Dopo la convocazione urgente della I Commissione, Pcp accusa Lega e UV di cercare «pretesti» per non consultare i valdostani sulla modifica della legge elettorale

 

I Commissione

La Commissione "Istituzioni e Autonomia" del Consiglio regionale è tornata a occuparsi del referendum consultivo sulle elezioni regionali in una riunione convocata d'urgenza ieri, mercoledì. 

«Abbiamo convocato la Commissione su richiesta del gruppo Lega Vallée d'Aoste e abbiamo deciso di trasmettere al professor Luciani, consulente della prima Commissione, il parere del professor Morrone, consulente di parte nominato dal gruppo Progetto Civico Progressista che, più volte, richiamava nel suo documento le dichiarazioni di Luciani», spiega il presidente della Commissione, Claudio Restano (Gm). 

I due esperti hanno consegnato alla Commissione pareri opposti su alcune questioni fondamentali riferite al referendum e, ricevendo il parere del prof Morrone, il consulente della Commissione «potrà formulare, qualora lo ritenga opportuno, precisazioni in merito a quanto da lui esposto». Secondo Restano si tratta di «un passaggio doveroso» in vista della discussione della questione referendum in Consiglio regionale la prossima settimana.

L'assemblea, dice Restano, potrà in questo modo «confrontarsi senza dubbi residui, con chiarezza e serenità su una materia delicata e complessa che deve essere affrontata con un dialogo aperto, leale, teso a ottenere la massima condivisione possibile».

Di opposto parere il Progetto Civico Progressista che considera la convocazione urgente un «ennesimo episodio dell'affannosa ricerca da parte dei vari consiglieri regionali, in particolare di esponenti della Lega e dell'Union Valdôtaine, di trovare pretesti per non consultare la popolazione valdostana su un tema cruciale come quello della riforma elettorale».

Il Pcp ritiene «assai discutibile» la trasmissione del parere formulato dal prof. Morrone. La decisione sul referendum consultivo «spetta al Consiglio e non può essere risolta attraverso un confronto meramente teorico tra costituzionalisti. La scelta ha un carattere strettamente politico e i consiglieri devono decidere se dare o meno la parola ai cittadini», conclude il Pcp.

 

 

Marco Camilli

 

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