Il segretario del sindacato Tuttolomondo: «per i detenuti psichiatrici servono strutture sanitarie e personale qualificato»
Due operatori della polizia penitenziaria sono rimasti feriti dopo che un detenuto con problemi psichiatrici ristretto nella casa circondariale di Brissogne ha dato in escandescenza. L'episodio è segnalato dal SiNAPPe, Sindacato Nazionale Autonomo Polizia Penitenziaria.
«Mentre il personale di Polizia Penitenziaria metteva in essere le normali attività di routine all'interno della sezione detentiva, un detenuto psichiatrico di origine sud africana convinto di una sua scarcerazione che doveva avvenire a suo dire nel dicembre 2023, scatenava la sua ira nei confronti del personale in servizio», riporta il sindacato. Un agente è stato strattonato dal collo e una vice sovrintendente ha riportato una contusione alla mano. «Il personale di Polizia Penitenziaria ferito ha fatto ricorso alle cure del Pronto Soccorso dell'Ospedale Parini di Aosta con vari giorni di prognosi», spiega ancora il sindacato.
Il segretario provinciale Matteo Ricucci in una nota esprime «rammarico per i fatti successi, augurando una pronta guarigione ai colleghi feriti» e anche «sdegno per la mancanza di strutture per la gestione di questa tipologia di detenuti che mettono in evidenza criticità importanti che si abbattono sul personale di polizia penitenziaria che tutti i giorni è in prima linea».
Il segretario nazionale del sindacato, Raffaele Tuttolomondo, evidenzia: «I detenuti psichiatrici all'interno degli istituti penitenziari non possono essere gestiti dalla Polizia Penitenziaria». Servono «strutture sanitarie dove c'è personale sanitario qualificato per gestire questa utenza che negli ultimi anni sta avanzando in gran numero in tutti gli istituti della penisola».
Clara Rossi
