Autostrada in tilt, Valle d'Aosta chiede di partecipare al COV di Torino

Testolin: «evitare il collasso della viabilità internazionale»

Renzo Testolin

La Valle d'Aosta vuole far parte del Comitato Operativo Viabilità della prefettura di Torino per quanto riguarda i disagi alla circolazione sul tratto di autostrada A5 in Piemonte che si ripercuotono sul traffico in bassa Valle e specialmente a Pont-Saint-Martin. La decisione è stata presa in occasione del Comitato Operativo valdostano che si è svolto ieri.

Al COV torinese partecipano gli enti che hanno competenza su quel territorio. La Valle d'Aosta è quindi esclusa, ma «attraverso la nostra presenza al Cov di Torino - dice il presidente della Regione, Renzo Testolin - vorremmo sensibilizzare i soggetti coinvolti riguardo a nuove proposte tecniche che dovrebbero aumentare la fluidità del traffico, valutando la possibilità di rimozione delle barriere New Jersey che hanno lo scopo di impedire il transito dei mezzi pesanti, ma che generano il rallentamento da cui hanno origine le code».

La necessità di un intervento da parte del governo regionale si è fatta ancora più pressante dopo le code dell'ultimo fine settimana. Nei giorni scorsi anche le associazioni imprenditoriali e di categoria hanno dato voce alla preoccupazione per le potenziali ripercussioni sull'economia.

«Abbiamo sollecitato più volte il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti e la società Ativa a trovare una composizione della loro controversia», evidenzia ancora Testolin che sarà sollecitato a riferire della situazione in Consiglio regionale insieme all'assessore ai Trasporti.

Ancora il presidente della Regione: «Le modifiche tecniche individuate, sebbene abbiamo attenuato i disagi nei giorni di venerdì e sabato, non hanno funzionato la domenica. Ora è necessario che si lavori intensamente tutti insieme, anche attraverso una mobilitazione di tutti i portatori di interessi, per chiedere al Ministero una soluzione che eviti il collasso della viabilità internazionale che costituisce un valore aggiunto al quale non solo la Valle d'Aosta ma anche l'intero sistema economico nazionale non può rinunciare».

 


Clara Rossi

 

 

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