In Valle d'Aosta sovraffollamento all'88%, in Italia al 133%. «Condizioni invivibili»
La casa circondariale di Brissogne registra un tasso di sovraffollamento dell'88 per cento. Il dato è reso noto dall'associazione "Luca Coscioni" che spiega come, al 12 novembre scorso, nell'istituto penitenziario valdostano le persone detenute a Brissogne risultano 168 a fronte di una capienza massima di 181. Continua però a mancare personale: gli agenti di polizia penitenziaria in servizio sono 116 a fronte dei 138 previsti mentre gli amministrativi sono appena 6 sui 15 previsti.
In Italia il sovraffollamento è salito al 133%. Nei mesi scorsi l'associazione "Luca Coscioni" aveva diffidato le 102 Aziende sanitarie locali italiane ad adempiere agli obblighi di legge sull'assistenza sanitaria penitenziaria. «Meno della metà delle Aziende sanitarie ha risposto - dice Marco Perduca, che coordina l'iniziativa - abbiamo quindi deciso di procedere con delle richieste di accesso agli atti per ottenere le relazioni delle visite in carcere e pubblicizzato la possibilità di condividere in modo sicuro e anonimo critiche relative al diritto alla salute in carcere sul sito FreedomLeaks.org». Il portale permette di trasferire segnalazioni anonime relative al rispetto delle leggi che riguardano i diritti e le libertà delle persone.
«Il sovraffollamento crea condizioni invivibili - prosegue Perduca - per questi motivi nel 2013 la Corte europea dei diritti umani ha adottato una sentenza, nota come Torreggiani, che ricordò che la disponibilità di uno spazio inferiore ai tre metri quadri continua a essere ritenuta di per sé sufficiente ad integrare un trattamento inumano e degradante, altrimenti noto come tortura».
Marco Camilli