Il mondo del vino? "Difficile, ma molto più interessante di altri"

Intervista al viticoltore Marco Martin, dell'azienda agricola Lo Triolet, in attesa del Vinitaly 2015

martin-lotrioletAOSTA. «Spiegare la cultura del vino e che cosa c'è dietro ad un buon bicchiere di bianco». Queste le parole del viticoltore Marco Martin, dell'azienda Lo Triolet. Lui rappresenterà insieme ad altri 17 espositori la cultura del vino valdostano al Vinitaly, in programma dal 22 al 25 marzo a Verona, che Aostaoggi.tv seguirà in diretta streaming per voi.

Quando è nata la passione per la viticoltura?

«Fin da bambino ho vissuto in un ambiente in cui veniva prodotto il vino. I miei nonni infatti si dilettavano raccogliendo l'uva per avere qualche bottiglia in casa, ad uso esclusivamente familiare. Nel mio piccolo ho scelto di continuare la tradizione e, dopo gli studi in agricoltura, ho deciso di trasformare un piccolo terreno di mia proprietà in vigneto ad Introd per la produzione di pinot grigio. Era il lontano 1993, oggi le bottiglie annue sono 50.000 e i risultati sono davvero incoraggianti».

Un settore che ha risentito meno della crisi dunque?
«Assolutamente sì. Tutti abbiamo dovuto far fronte a molte difficoltà. E' un ambiente difficile, ma molto più interessante di altri. Le prospettive sono buone e mi sento di poter consigliare ai miei figli di continuare a percorrere la strada che aprirono quasi per caso i nonni».

Da quanti anni partecipa al Vinitaly e che cosa si apetta da questa edizione?
«Partecipo ormai da molti anni ed ogni volta è sempre magica. Il Vinitaly è l'unica occasione in cui ci presentiamo come gruppo valdostano e credo sia molto importante e motivo di orgoglio. Il Vinitaly è una grande opportunità per far conoscere i nostri vini fuori dalla Regione e per creare una rete commerciale più ampia. Il ritorno è a lungo termine: 10 anni fa nessuno sapeva che esistessimo, oggi invece vengono a cercare le nostre qualità di vino. Credo che andrà via via sempre meglio. Noi puntiamo sulla qualità ed in un periodo di crisi come questo, la qualità paga».

Cosa ne pensa delle regole in vigore sull'uso dell'alcool?

«E' un argomento molto complesso che necessita di attenzione e riflessione. Io credo che bisognerebbe spiegare la cultura del "bere bene" e tutto il processo che sta dietro ad un calice di vino. Non proibire soltanto bendì educare, perché la conoscenza è l'arma migliore.»

Avremo modo di assaporare il suo pinot grigio al Vinitaly.

«Assolutamente sì, sono molto contento della collaborazione con Aostaoggi che ci darà maggiore visibilità e che sarà una bella occasione per promuovere la nostra amata Valle».

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