I furti in Valle d'Aosta preoccupano i residenti e interrogano le autorità

 

Dalle spaccate alle gioiellerie ai furti di casseforti alle razzie negli appartamenti

5AOSTA. La Valle d'Aosta è "sotto attacco" da parte di bande più o meno organizzate che raggiungono la nostra regione, fanno razzie in case e appartamenti e, con la stessa facilità con cui sono arrivate, se ne vanno facendo perdere le loro tracce. La cronaca di questi ultimi mesi ci racconta di casi più o meno eclatanti: furto con scasso in agriturismo, "spaccate" alla gioielleria De Marchi Gianotti di Sarre (ora trasferitasi ad Aosta), furti delle casseforti di due società di impianti di risalita con la beffa dell'uso di veicoli di proprietà delle società derubate e raid in case e appartamenti in pieno giorno.

Per le forze dell'ordine i furti in appartamento sono quasi certamente messi a segno da bande di nomadi piemontesi che entrano in Valle per poi ritornare nei loro campi. Le spaccate in gioielleria ovviamente denotano una migliore organizzazione e "professionalità" mentre per le casseforti, dato che le modalità sono simili, si pensa ad una struttura organizzata fuori regione che si appoggia a basisti del luogo. Questa l'analisi fredda di quanto accaduto che però non spiega il perché dell'apparente facilità con cui i ladri entrano in azione e la conseguente impunità.

Abbiamo sentito la Questura di Aosta che attraverso due funzionari ci ha rilasciato alcune informazioni. Anzitutto i dati: al contrario di quanto potrebbe apparire, il trend dei reati contro il patrimonio compiuti 2015 è in diminuzione rispetto al 2014 nella nostra regione. La Questura ha ricordato anche alcuni importanti successi ottenuti dalle forze dell'ordine come l'arresto della banda dedita al furto di rame nella stazione del trenino Pila-Cogne. E' però anche vero che le forze dell'ordine si trovano a dover lavorare fronteggiando una riduzione delle risorse che viene compensata dallo spirito di sacrificio di tutti gli operatori abituati ormai a fare gli straordinari per sopperire alla mancanza di uomini e mezzi.

Certo è che viviamo in un periodo storico difficile e questa situazione è sotto gli occhi di tutti. Però la sicurezza e la presenza dello Stato è indispensabile per mantenere alto nei cittadini il rispetto delle istituzioni. Abbiamo tragici esempi nella nostra Italia di come si vive nelle zone in cui lo Stato ha arretrato o è assente. Qui in Valle fortunatamente siamo lontani da quelle disgraziate aree, ma chi ha la responsabilità di gestire le risorse nella nostra Italia spero comprenda l'importanza della sicurezza che non può e non deve essere messa in secondo piano rispetto a investimenti su beni di facciata o di rappresentanza. Perché è meglio mangiare una buona bistecca in un piatto di carta che non ammirare un bel piatto di ceramica miseramente vuoto.

 

Marco Camilli

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